Gli orti urbani


Nell'uso comune con il termine "Orto Urbano", spesso usato come sinonimo di "Orto Sociale", si intendono genericamente aree di proprietà privata o pubblica inserite in contesti urbanizzati (spesso marginalizzati) e concessi a cittadini singoli, generalmente anziani.

 

La nuova visione degli orti, su cui si fonda il nuovo modello promosso dalla Regione Toscana vuole uscire da questa concezione, rinnovandola alle nuove funzioni che l'orto può svolgere e di cui ci sono molti esempi in tutto il mondo.

 

Infatti la funzione degli orti urbani è molto più ampia di quella generalmente considerata in quanto, oltre ad essere uno spazio fisico per la coltivazione di ortaggi, l'orto urbano è parte di un complesso processo sociale che si crea fra le persone che vi prendono parte, l'ambiente, il contesto politico-amministrativo ed il contesto sociale della Comunità.

 

Gli orti urbani infatti, non rappresentano solo una risorsa concreta per le singole persone e famiglie, ma anche un concetto organizzatore per nuove idee e pratiche sulla qualità della vita, la sostenibilità urbana, il rapporto uomo - ambiente - natura: un intreccio di elementi concreti, tangibili, sostanzialmente prevedibili e di elementi immateriali, dinamici, non altrettanto prevedibili.

 

Gli orti urbani possono generare un'ampia gamma di benefici dentro e fuori la Comunità e rappresentano un modo per costruire risultati multipli ed integrati di tipo individuale, sociale, ambientale ed economico che hanno a che fare con il rapporto con la natura, l'esercizio fisico, la salute e la nutrizione, l'autostima, l'educazione ambientale, la crescita personale, l'amicizia, lo sviluppo di capacità, l'espressione della propria cultura, l'inclusione e la coesione sociale, l'economia locale e molto altro. Se un tempo gli orti urbani (sociali) erano destinati ad un target di persone anziane e pensionate, o caratterizzate da svantaggi sociali, oggi si può ipotizzare un interesse sempre crescente anche nella popolazione giovane e da parte delle scuole, che mostra ormai chiaramente una voglia di recupero di valori agricoli/ambientali che non si manifestava nelle generazioni precedenti, soprattutto in aree fortemente antropizzate.

 

Alcuni benefici della cura/gestione degli orti urbani sono tangibili, come il far crescere ortaggi e frutti per il consumo familiare o dare forma allo spazio all'aperto per questa pratica; altri benefici sono invece intangibili come il benessere delle persone e i benefici psicologici, la socialità oppure l'arricchimento che deriva dall'impegno a favore della propria Comunità e dallo scambio intergenerazionale e di competenze.

 

Gli orti urbani rappresentano una grande risorsa soprattutto per persone e famiglie che vivono nei centri urbani dove è forte il rischio di isolamento, di solitudine e di esclusione sociale; consentono l'avvio di un processo di trasformazione e di rivitalizzazione del tessuto urbano, di creazione di relazioni e di pratiche, a partire dalla valorizzazione e condivisione di un bene comune. Questo è anche l'ambito in cui gli orti urbani possono essere concepiti e valorizzati come risorsa per lo sviluppo di forme di economia locale e solidale, basata su una rete di relazioni e sulla condivisione di valori e obiettivi dentro, per e oltre la propria Comunità.

 

La volontà e le risorse dell'Amministrazione pubblica locale sono condizione indispensabile per l'avvio e la continuità di un'esperienza di orti urbani in assenza dei quali possiamo avere solo sporadiche esperienze di orti clandestini o abusivi che nel migliore dei casi hanno un impatto positivo solo nel breve periodo su singole famiglie, ma che potrebbero anche determinare contrasti sociali o impatti ambientali significativi. Ciascun orto anche il più piccolo ed appartato contiene e rappresenta una sfida per uno stile di vita più sostenibile. Gli orti urbani, soprattutto se coordinati da una regia pubblica, costituiscono un habitat ideale per promuovere processi di cambiamento verso Comunità sempre più sostenibili. Gli orti urbani favoriscono la de-costruzione di molti comportamenti acquisiti ma che oggi sappiamo essere dannosi per la vita delle persone, per la qualità dell'ambiente e per la convivenza civile.

 

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Aggiornato al:
06.07.2016
Article ID:
13523657