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16 marzo 2015
15:22

World wide views 2015, tappa intermedia verso la conferenza mondiale del clima di Parigi

FIRENZE - Lo sguardo punta alla fine dell'anno. A dicembre Parigi ospiter la ventunesima conferenza internazionale sul clima, quella dove a Kyoto nel 1997 fu firmato il famoso protocollo sul riscaldamento globale. Il 6 giugno, sei mesi prima e con un progetto sicuramente ambizioso, cento eventi in cento nazioni e luoghi diversi daranno voce ai cittadini per proporre buone pratiche per il futuro. La Toscana la sola regione in Italia che parteciper . Di pi : quello toscano sar l'unico evento dalle Alpi alla Sicilia organizzato da un'istituzione, a cui si aggiungeranno un altro paio di dbattiti promossi dall'universit di Bologna e un ente romano. Ma quali saranno i cinque temi della discussione sar svelato solo all'ultimo minuto.

Stamani, nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato l'assessore alla partecipazione Vittorio Bugli, Ilaria Casillo. Giovanni Allegretti e Paolo Scardoni per l'Autorit regionale per la promozione della partecipazione e Bernardo Gozzini direttore del Lamma, il consorzio CNR-Regione che anche la voce del meteo in Toscana, stata presentata la fanpage su Facebook dedicata all'evento toscano ed stato spiegato come ci si potr proporre per partecipare, da aprile in poi. Si far tutto sul web, con una stanza della partecipazione e materiali per approfondire che sar aperta su open.toscana.it.

La giornata del 6 giugno comincer nella regione del Pacifico e terminer nella costa occidentale degli Stati Uniti. In ogni paese la consultazione avverr allo stesso modo e osservando lo stesso protocollo metodologico, ovvero stesso numero di domande (trenta) e di temi, identica modalit di dibattito e di confronto. E' la prima volta che si ricorre ad un processo di democrazia partecipativa e questa una novit , anche se le consultazioni globali sono gi arrivate alla terza edizione: nel 2012 il tema fu la biodiversit e nel 2009 il surriscaldamento climatico.

Organizzatori e partner
L'assessorato alla partecipazione ha aderito su invito dell'Autorit regionale di garanzia della partecipazione, che co-organizza l'evento. Gli altri partner e organizzatori sono il segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, il Danish board of technology che ha inventato il metodo del Worl wide views, la Commissione nazionale francese del dibattito pubblico e (sempre oltralpe) Missions publiques. Ha fornito il proprio aiuto anche il governo francese. E poi ancora la Fondazione di Francia, la Fondazione Nicolas Hulot per la natura e per l'uomo, la Commissione europea e il Governo danese.

Centoventi toscani a Palazzo Strozzi Sacrati
Il 6 giugno nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati ci saranno cos 12 tavoli e 10 persone per ciascun tavolo: la fotografia ricorder un po' altri town meeting che negli ultimi sette anni la Toscana ha organizzato. L'evento, alla cui promozione collabora anche la Fondazione Sistema Toscana, a porte chiuse e ci si potr candidare online attraverso la piattaforma Opentoscana: possono farlo tutti coloro che vivono o sono residenti nella regione. A ciascun partecipante saranno fornite informazioni neutre, dopodich si aprir il dibattito. I risultati saranno disponibili in diretta e condivisi. Ogni
paese li porter alla conferenza preparatoria di Bonn il 15 giugno, poi a settembre a un incontro per sensibilizzare i negoziatori rispetto ai risultati emersi dalla consultazione con i cittadini  e ovviamente a quella di Parigi a dicembre. Proposte che saranno consegnate anche ai decisori nazionali.

"Alle conferenze internazionali sul clima sono ormai consolidate le pratiche di lobbying di associazioni ambientaliste, imprese legate alle rinnovabili, aziende chimiche o che hanno a che fare con la produzione di energia - sottolinea l'assessore Bugli -. Non c' invece nessuna lobby che porti e cerchi di far valere il punto di vista dei cittadini. L'obiettivo dell'evento appunto questo: non una perdita di tempo ma un valore aggiunto". Il metodo delle consultazioni globali stato sviluppato dal Danish board of technology, come risposta al vuoto che si sta creando tra i cittadini da un lato e coloro che assumono le decisioni politiche dell'altro. Un po' quello che accaduto in Toscana con la legge sulla partecipazione del 2007, rinnovata (con dibattito pubblico obbligatorio
sulle grandi opere) nel 2013.