FIRENZE - Venerdì 7 novembre alle 18.00 nello spazio di Repubblica caffè del Pisa Book Festival che si svolge al Palazzo dei Congressi, i giornalisti Laura Montanari e Fabio Galati rivolgeranno le loro domande al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che presenterà con un'intervista pubblica il suo primo libro "Viaggio in Toscana" .
Si tratta appunto di un viaggio fuori dal Palazzo, fatto di 26 tappe, 204 incontri, 12mila km percorsi su una Fiat Punto grigia a metano da 1.400 centrimetri cubi di cilindrata. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in otto mesi ha incontrato oltre 5mila persone. E' stata un'esperienza così intensa e coinvolgente, che è diventata un libro, il primo scritto dopo quasi 15 anni di impegno amministrativo in Regione, da assessore alla sanità per dieci anni, da presidente adesso per quasi cinque. Si chiama "Viaggio in Toscana", si compone di 166 pagine, costa 15 euro ed è edito da Donzelli. E' diviso in due parti: un'introduzione storico politica sul riformismo toscano e una cronaca di viaggio in 37 capitoli, più un'appendice, con le informazioni sulle singole tappe.
Il presidente Rossi ha dedicato tre capitoli del suo libro alle vicende pisane.
La convinzione da cui parte Rossi è che una regione come la Toscana non si governi stando in ufficio, tanto che mai un presidente della Toscana aveva percorso in lungo e in largo il territorio regionale. Il tratto distintivo della presidenza Rossi è proprio questo: la presenza in prima persona in tutte le situazioni di emergenza e difficoltà, dalle alluvioni alle crisi aziendali, dai treni dei pendolari agli ospedali. Questo lungo viaggio è stata l'occasione per ascoltare, toccare con mano problemi e potenzialità che richiedono - per essere trasformati in opportunità di sviluppo – l'impegno coordinato della Regione con le istituzioni locali e nazionali.
Tra le risposte volute da Rossi per reagire alla crisi al primo posto c'è il Progetto GiovaniSì con i suoi 88mila beneficiari sotto i 34 anni. E poi la scelta di difendere la dignità dei pendolari con numerosi bliz sui treni e le denunce fatte in prima persona, e anche le nuove norme regionali che bloccano le costruzioni su tutte le aree a rischio idraulico e nelle zone agricole.
Quello di Rossi è poi il resoconto delle sue visite nelle tante imprese eccellenti che si sono affermate proprio in questi anni di crisi. Il successo dell'export, in Toscana cresciuto più della media nazionale, si deve anche a loro. Poi c'è la politica. Rossi parla del voto europeo e di quello amministrativo, soffermandosi su Livorno e su Renzi al quale manda un avvertimento, mettendolo in guardia dal rischio di "scolorire l'identità della sinistra" perchè, lo dice con Machiavelli, "non si possono soddisfare i grandi con onestà e senza danno per gli altri, mentre invece si può soddisfare il popolo. Perché quello del popolo è un fine più onesto di quello dei grandi".