FIRENZE - Il garante della corretta applicazione dell'articolo 87 della Costituzione, un fondamentale esempio di unità, un saldo e sicuro punto di riferimento per il Paese, un'istituzione capace di rappresentare tutti gli italiani e che ci rende fieri di esserlo: sono questi alcuni dei passaggi principali della lettera che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha inviato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, ringraziandolo per come svolge il suo ruolo istituzionale.
Ecco il testo della lettera inviata da Rossi a Napolitano:
"Egregio Presidente,
in occasione delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia desidero inviarLe il mio sentito ringraziamento per come, fin dall'inizio del suo mandato, ha saputo interpretare il senso vero dell'articolo 87 della Costituzione repubblicana, che al primo comma sancisce il fatto che "il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale".
E' per questo, caro Presidente, che, oltre ogni rituale e ogni formalità, desidero esprimerLe, certo di interpretare il sentimento di tutti i toscani, profondo apprezzamento per l'attenzione e il rigore con cui segue le vicende politico parlamentari italiane e per l'efficacia e la correttezza delle decisioni che assume al riguardo.
In questi anni non facili, Lei ha saputo essere un saldo e sicuro punto di riferimento per il Paese, interpretando il Suo alto ruolo istituzionale con uno stile apprezzato da tutti e con un riconosciuto prestigio internazionale che ci rendono – davvero – fieri di essere italiani.
In vista delle celebrazioni dell'Unità d'Italia, che anche noi ci apprestiamo a onorare con numerosissime iniziative in tutte le città, desidero quindi ancora ringraziarLa per come sa trasmettere a tutti noi un fondamentale messaggio di unità e per come sa rappresentare l'intera comunità italiana, in un moderno e niente affatto retorico spirito di identità nazionale oltre che di accoglienza e di solidarietà nei confronti dei cittadini non italiani che si trovano nel nostro Paese.
Con riconoscenza,
Enrico Rossi