FIRENZE - La presentazione del nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale è stata anche l'occasione per fare il punto sulla sanità toscana. Una sanità che è sempre stata, è e sarà per tutti, pubblica, innovativa e di qualità.
"Quelli passati sono stati due anni molto difficili, in cui per la prima volta le risorse sono diminuite - ha detto l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - Nonostante questo, la sanità toscana è in piedi, in buona salute, e anzi è migliorata. I due anni della "traversata del deserto", anziché indebolirci, ci hanno rafforzato. I conti sono sotto controllo. Sta continuando il processo di investimento e completamento della rete ospedaliera. E una serie di classifiche nazionali dimostrano che siamo tra le prime Regioni, e siamo migliorati proprio negli anni della stretta economica".
Toscana in testa nelle classifiche nazionali
Il Programma Nazionale Esiti 2012, curato come ogni anno dall'Agenas, colloca la Toscana al top per le cure ospedaliere. Siamo la regione con la più alta percentuale di prestazioni migliori della media, e la più bassa percentuale di prestazioni peggiori.
La Toscana è rientrata tra le Regioni adempienti per la cosiddetta Griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza) per il 2012, certificata dal Ministero della salute. Si è classificata seconda in Italia, dopo l'Emilia Romagna, recuperando ben quattro posizioni rispetto al 2011, che la vedeva al sesto posto.
Contestualmente, il Ministro ha presentato anche il Rapporto SDO (scheda dimissioni ospedaliere) 2012, nel quale l'attività ospedaliera delle regioni viene valutata secondo parametri di efficienza e appropriatezza. Dal Rapporto la Toscana risulta essere la regione più efficiente: le degenze medie sono contenute e si ricovera la casistica acuta appropriata. In base a questo Rapporto, la Toscana viene proposta come riferimento per tutte le altre regioni per efficienza operativa, complessità della casistica trattata, attrattività e mobilità.
La Toscana, con 35 progetti di ricerca finanziati (di cui 17 presentati da ricercatori con meno di 40 anni) si è collocata al primo posto tra le Regioni e al secondo posto nella classifica generale dei Destinatari istituzionali dei fondi ministeriali per quanto riguarda la ricerca. Il risultato è stato raggiunto nell'ambito del Bando Ricerca finalizzata 2011-2012 del Ministero della salute.
Il concetto di rete
"Tutti questi ottimi risultati, per i quali voglio prima di tutto ringraziare gli oltre 50.000 operatori del servizio sanitario toscano - dice l'assessore Marroni - sono stati possibili grazie al concetto di rete, allo sforzo di organizzazione, al costante innalzamento della qualità, all'innovazione, agli investimenti fatti".
Un esempio di rete è la riorganizzazione, appunto della rete ospedaliera, all'interno della quale ogni ospedale, grande o piccolo, di primo o secondo livello, ha una propria specificità e ragion d'essere, in una logica di cooperazione. I Patti territoriali stipulati a livello locale garantiscono lo sviluppo dei piccoli presidi, che con pari dignità vanno a costituire parti essenziali, strutturalmente e professionalmente integrate nella più vasta rete regionale degli ospedali toscani.
Gli investimenti
Sta continuando il processo di investimento e completamento della rete ospedaliera. L'importo investito nel nuovo millennio per le strutture ospedaliere attualmente operative è di 3 miliardi di euro, consentendo anche di procedere alla realizzazione dei quattro nuovi ospedali con tempi contenuti.
Non siamo perfetti
Nonostante le classifiche e i riconoscimenti a livello nazionale, sui quali non ci si è adagiati in maniera acritica, la Toscana è consapevole che si può e si deve ancora migliorare. Per esempio, sulle liste di attesa, alle quali sono dedicate ben due delle 7 azioni prioritarie del Piano sanitario.
I ticket
I ticket - è il caso di ricordarlo - non sono stati decisi dalla Toscana, ma imposti dal governo nazionale. Anzi, la Toscana ha cercato di correggere questa imposizione, nella direzione di una maggior equità, e ha modulato l'importo dei ticket, differenziandoli in base alle diverse fasce di reddito dei cittadini.