Istituzioni
21 dicembre 2015
16:00

Una Regione più semplice e vicina ai cittadini. Riforma al via in Toscana

FIRENZE - Dal 1 gennaio 2016 la Toscana sarà una Regione diversa: una Regione più presente nei territori, che avrà più contatti diretti con i cittadini, più vicina, anche fisicamente, agli abitanti di ogni parte della Toscana. Ma sarà anche una regione - intesa stavolta con la "r" minuscola, non come ente ma come somma dei vari livelli di governo - più semplice: una regione dove le (ex) addizionali provinciali saranno uguali dalla Lunigiana a Grosseto e dal Mugello alla costa e dove anche procedure e prassi saranno le stesse. Con meno rompicapi e burocrazia per aziende e cittadini. Prendiamo il caso dei regolamenti venatori: oltre novanta testi che oggi si accavallano ed erano diversi da provincia a provincia diventeranno , dal 1 gennaio, un solo regolamento.

La Regione Toscana da gennaio cambia infatti pelle e forma. La giunta ha concluso nella riunione di oggi gli ultimi adempimenti. Il nuovo ente che nasce dalla riforma istituzionale assorbirà parecchie competenze delle ex Province. "Riuniremo la filiera di più settori ora spezzettati - sottolinea il presidente della giunta, Enrico Rossi - e sarà una grande sfida, a vantaggio dei cittadini, e un salto di qualità".

La Regione erediterà anche parte degli uffici di quelle città - stanze e dipendenti, un migliaio dei quattromila (o poco meno) che vi lavorano oggi – e gestirà, fino almeno al 2018 in attesa dell'approvazione della riforma costituzionale, anche i centri per l'impiego con i loro sessanta sportelli e mille operatori, tra interni e esterni,sparsi sui territori. La Regione non sarà più solo un ente di legislazione e programmazione ma anche un ente che gestirà direttamente molte funzioni.

La Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge di riordino per risolvere il nodo del riassorbimento delle funzioni e del personale delle Province. Lo ha fatto in due tempi, rispettando la scadenza del 31 ottobre. E' stata anche la prima Regione a firmare una convenzione con il Ministero del lavoro per la gestione dei centri per l'impiego ed è stata trovata pure una soluzione per la polizia provinciale, che conta in tutta la Toscana circa 170 guardie, che non sarà sciolta e si occuperà di controlli sulla viabilità provinciale e regionale e su altre materie (sempre adesso regionali) come caccia, pesca e agricoltura.

Cosa cambia
Formazione, agricoltura e difesa del suolo sono tra le competenze di cui la Regione tornerà ad occuparsi direttamente. Si occuperà anche di caccia e pesca. Avrà competenze in materia di  rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell'aria e delle acqua. Si occuperà ancora di inquinamento acustico ed energia, dell'osservatorio sociale e delle autorizzazioni come Aia, Vas, Via e Aia, delle aree protette e, in parte, delle sale dei centri operativi antincendio boschivo. Il Genio Civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica. Quanto alle strade regionali, progettazione e realizzazione di opere strategiche saranno regionali mentre la manutenzione rimarrà alle Province. Sono 1003, ad oggi, i dipendenti che arriveranno in Regione: ne erano stati annunciati 1014 a fine ottobre, poi qualcuno ha ottenuto il trasferimento presso uffici di altri enti o dello Stato, c'è stato anche un decesso e così il numero si è ridotto. Di questi 20 sono dirigenti. Altre funzioni passeranno invece dalle Province ai Comuni e Unioni di Comuni, come il turismo o la forestazione. E con loro 214 dipendenti.

Qualche esempio
Di fatto la Regione scriverà le leggi ma rilascerà anche le autorizzazioni, chiudendo un cerchio ideale. A tutto vantaggio di una semplificazione delle burocrazia. E' il caso dell'ambiente e dell'energia. Dal primo gennaio un imprenditore che volesse richiedere una qualsiasi autorizzazione ambientale avrà lo stesso modulo da compilare, una stessa procedura da seguire, stessi tempi e stesse modalità di risposta, in qualsiasi luogo della Toscana si trovi. Senza che per i cittadini cambi il riferimento sul territorio, che sarà sempre lo sportello Suap. Entro il 2016 l'intero processo sarà anche informatizzato e per i cittadini sarà sufficiente collegarsi ad un portale web per ricevere comodamente a casa l'autorizzazione richiesta. Per i parchi e le aree protette una gestione unitaria in capo alla Regione garantirà invece una visione d'insieme importante per la difesa della biodiversità. Un altro esempio virtuoso arriva dalla difesa del suolo. Torna in Regione la progettazione e realizzazione delle opere idrauliche di seconda e terza categoria, la manutenzione e anche i controlli. Questo dovrebbe aiutare a velocizzare la realizzazione delle opere e lo stesso accadrà per la viabilità regionale.