Economia
15 giugno 2012
15:00

Un patto per far emergere il lavoro sommerso: più informazione e imprese tutor

PRATO - Rilanciare Prato e la sua economia in sei mosse: o meglio, prendendo a prestito l'icona più rappresentativa del passato industriale della città, con sei temi 'ciminiera'. Una ricetta che potrebbe poi essere esportato anche altrove. Sei temi ed obiettivi che spaziono dalla qualità e la certificazione dei prodotti tessili alle energie alternative per il distretto, dall'innovazione del sistema produttivo alla valorizzazione culturale e turistica, per passare appunto attraverso anche l'emersione delle attività e del lavoro non regolare e un welfare innovativo.

Il presidente della Toscana Enrico Rossi aveva annunciato fin dalla campagna elettorale un progetto per Prato. Stamani e nel pomeriggio al polo universitario pratese in piazza Ciardi sono state presentate, nel corso di un convegno organizzato dalla Regione, le prime due misure: ovvero un nuovo welfare per i quartieri dove più forte e il disagio, servizi a rete uiù vicini ai cittadini e spazi pubblici da recuperare per favorire un integrazione a doppio senso, ma anche un pacchetto per far emergere chi lavora a nero o non sempre rispettando le regole. Un pacchetto che interessa le numerose imprese della comunità cinese, ma anche le possibili aziende italiane che in regola non sono. Un'azione tesa a cancellare anche i vantaggi illeciti di una concorrenza sleale.

E' una scommessa. Le risorse ci sono . Per provare a far emergere le imprese irregolari c'è a disposizione mezzo milione di euro del Fondo sociale europeo e serviranno a finanziare servizi ed azioni che interesseranno la città per un paio di anni. I binari sono due: da un lato potenziare i canali di informazione, per spiegare meglio a tutte le imprese come stare nelle regole, dall'altro far sì che le imprese più brave – non solo perchè stanno nelle regole, ma anche perchè hanno trovato un migliore modello di sviluppo – accompagnino quelle che meno brave non sono state e garantiscono che lo diventino. Un'azione di moral suasion, parellela all'azione di contrasto e lotta all'illegalità economica che naturalmente proseguirà.

Entro dicembre sarà pubblicato il bando per individuare chi gestirà le attività di formazione e le altre azioni previste dal progetto. Lo farà la Provincia, su incarico della Regione. Il bando è aperto, ma è logico aspettarsi che a muoversi saranno in prima battuta le associazioni di categoria attraverso loro strutture operative. Due mesi per mappare le diverse realtà imprenditoriali e commercali da 'arruolare' nei percorsi di emersione, otto mesi per selezionare e formare un gruppo di quindici operatori, scegliendoli tra disoccupati e neooccupati. Altri sei mesi di scouting, quindi diciotto mesi di accompagnamento in cui prima saranno individuate le criticità delle aziende che firmeranno il patto per l'emersione e poi sarà studiato un piano per il loro superamento.