Ue, Rossi: ''Rilanciare i fondi di coesione come complementari al piano Juncker''

Istituzioni
4 novembre 2016
14:17

Ue, Rossi: ''Rilanciare i fondi di coesione come complementari al piano Juncker''

Ue, Rossi: ''Rilanciare i fondi di coesione come complementari al piano Juncker''

FIRENZE - Occorre rinnovare e rilanciare la politica di coesione territoriale come cardine dell'Unione dell'Unione europea e come strumento complementare al Piano Juncker. Lo ha sottolineato, nel suo intervento all'assemblea della Conferenza delle regioni periferiche e marittime, in corso alle isole Azzorre, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
 
"Solidariet , territorialit e integrazione socio economica: sono questi i principi connessi alle politiche di coesione. Un patrimonio  in cui crediamo perch crediamo in un'Europa vicina ai cittadini ", ha detto Rossi.
 
"Eppure - ha osservato il presidente della Toscana - nel suo discorso sullo Stato dell'Unione il presidente Juncker ha dimenticato di soffermarsi sulla pi grande politica di investimenti che si fa attualmente nella Ue: la politica di coesione. Anche se solo una dimenticanza una dimenticanza grave".
 
Davanti alla Crpm, di cui stato riconfermato all'unanimit vicepresidente, Rossi ha ribadito la sua linea a sostegno delle politiche di coesione, "nate per abbattere squilibri regionali e per correggere gli errori dell'Europa del mercato", che per questo vanno "difese", senza lasciare che "in nessun modo che vengano demolite o ridimensionate".
 
 
I fondi strutturali, principale strumento di coesione territoriale, concepiti quasi trent'anni fa dall'allora presidente della Commissione europea Jacques Delors, che Rossi ha citato pi volte nel suo intervento, devono guardare al futuro per riscoprire l'obiettivo originario: ridurre le disparit regionali e quindi compensare le differenze fra regioni pi o meno sviluppate in Europa.
 
"La crisi economica ha ribadito Rossi ha colpito pi duro le regioni pi deboli e periferiche rispetto a quelle pi forti e centrali: i meccanismi di riequilibrio sono perci oggi pi che mai necessari.
 
In questa situazione il "piano Juncker" per favorire gli investimenti pubblici e privati, che prevede stanziamenti da parte della commissione europea per incentivare gli investimenti pubblici e privati fino a un totale stimato in oltre 300 miliardi in tre anni, "non va demonizzato, anzi, speriamo di essere fra i beneficiari di tale rilancio - ha osservato Rossi - ma quegli investimenti non risolvono il problema delle disparit di sviluppo. E' necessario quindi in maniera non alternativa ma complementare lo strumento dei fondi di coesione. E questo passa anche attraverso una necessaria revisione di queste politiche che devono essere semplificate e sburocratizzate, introducendo sempre di pi meccanismi di incentivo e di premialit per le regioni pi virtuose".