Nonostante le oggettive condizioni di difficoltà in questo anno di pandemia l'attività chirurgia al San Jacopo è andata avanti. Indisponibilità di reparti perché trasformati per accogliere i malati di Covid, sale operatorie adibite a terapie intensive e anestesisti impegnati a seguire i pazienti non hanno fermato completamente gli interventi chirurgici all'ospedale San Jacopo. Soprattutto quelli oncologici. Da marzo 2020 ad aprile di quest'anno i pazienti con patologia tumorale operati sono stati 1.351: 777 interventi, alcuni dei quali anche con comportamento incerto, sono stati effettuati nel blocco operatorio del San Jacopo e altri 574 in service presso le strutture che collaborano con l'Azienda in forma convenzionata e una quota rilevante di questi, 174, nel presidio ospedaliero di Pescia e 4o nel presidio ospedaliero di Borgo San Lorenzo.
"L'attività si è svolta anche con intere équipe chirurgiche che si sono spostate in altri territori dell'Azienda (da Pistoia a Firenze al Mugello) dove i pazienti sono stati trattati dagli stessi professionisti che li avevano in carico a Pistoia. Mi preme però fare menzione della grande collaborazione che abbiamo trovato da parte dei colleghi e del personale infermieristico, nelle strutture in cui siamo stati accolti: questo ha certamente contribuito alla eccellente riuscita di questa esperienza! In questo anno i chirurghi hanno anche supportato i colleghi dell'area medica nei turni e gli anestesisti nell’assistenza ai pazienti in rianimazione. Siamo consapevoli che tanti malati stanno ancora facendo i conti con l'ansia e che molti avrebbero bisogno dell'intervento anche solo per migliorare la loro condizione di vita ma, in questa fase, chi realmente aveva bisogno non è rimasto indietro", spiega il dottor Sandro Giannessi, direttore dell'area chirurgica aziendale e della chirurgia generale dell'Ospedale di Pistoia.
Cuore organizzativo della chirurgia è il Servizio Accoglienza Percorso Operatorio, di cui è responsabile la coordinatrice infermieristica del setting chirurgico Cristina Salvadori che aggiunge:"nella programmazione abbiamo ovviamente tenuto conto delle indicazioni cliniche e gli interventi oncologici hanno riguardato tutte le specialistiche: ginecologia, senologia, chirurgia generale, urologia, otorino, dermatologia ma anche algologia, endoscopia digestiva e radiologia interventistica. Purtroppo la riduzione dei ricoveri per gli interventi programmati c'è stata ma abbiamo cercato di rispondere a tutti i pazienti in lista che ci hanno chiamato e, devo dire, che molti hanno compreso che le ragioni dei ritardi erano e sono ancora da ricercare negli effetti negativi prodotti dal Covid-19 ".
Nel 2019 l’ospedale San Jacopo aveva registrato un aumento degli interventi chirurgici, in tutele discipline, e un calo del 30% della lista d'attesa registrando il miglior dato a livello aziendale. Gli interventi complessivi effettuati erano stati 5083 contro i 3946 del 2018: all’inizio del 2019 i pazienti in lista d'attesa erano 3182 alla fine dello stesso anno 2.155 con una riduzione di oltre 1000 casi.
"La chirurgia del San Jacopo all'inizio del 2020 - sottolinea la dottoressa Lucilla Di Renzo, Direttore sanitario del presidio- si preparava, dunque ad affrontare l'anno per mantenere e migliorare ulteriormente il trend positivo che aveva avviato con l’applicazione della delibera regionale mettendo in atto azioni volte ad aumentare la "produzione" utilizzando al meglio le risorse interne a disposizione (sale operatorie, posti letto, spazi ambulatoriali, tecnologie, personale, ecc.). Purtroppo è arrivata la Pandemia".
Dichiara Stefano Michelagnoli, Direttore del Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche: "al momento è ancora difficile guardare al futuro con ottimismo tuttavia abbiamo già pronto un piano di recupero da attivare con la ripartenza e già svolto con successo e che prevederà di assegnare specifici progetti di abbattimento delle liste d’attesa ad ogni presidio ospedaliero: tale impostazione prima dell'avvento del Covid19 aveva determinato un incremento degli interventi praticamente in tutti i nostri ospedali".