FIRENZE - "La proposta lanciata da Papa Francesco ad Abu Mazen e a Shimon Perez, con la quale li invita a venire in Vaticano a pregare per la pace insieme a lui una proposta totalmente nuova alla quale difficile sottrarsi. Il Papa, di fronte al fallimento di tutti i tentativi precedenti per la pace in Palestina, fa un enorme sforzo e cerca di rimettere in piedi il processo di pace attraverso un percorso totalmente nuovo, che nessuno ha mai percorso, quello della preghiera." Questo il giudizio di Massimo Toschi, il consigliere della Regione per la cooperazione internazionale, che in questi giorni si trova in Palestina in concomitanza con la visita del Pontefice. Oggi Toschi era a Betlemme ed ha potuto incontrare Papa Francesco insieme ad un gruppo di disabili palestinesi. "La preghiera come strumento per rimettere in piedi il processo di pace, che Papa Francesco ha legato nella sua omelia al tema dei bambini, un invito per il quale sottolinea Toschi sia per Abu Mazen che per Shimon Perez sar difficile sottrarsi, anche se bisogner fare presto perch ormai vicina la scadenza del mandato di Perez." Toschi, che era l'unico disabile italiano presente all'incontro, ricollega all'evento anche la politica di cooperazione che negli anni ha portato avanti la Toscana in quella zona. "Siamo un piccolo tassello ricorda di un grande tentativo di fare la pace di cui il Papa si fa carico, e che ognuno per la sua parte invitato a portare avanti perch non possiamo distruggere i bambini." Il pranzo del Papa si svolto nei campi profughi e Toschi lo definisce "un segno straordinario". A Betlemme, tra l'altro, Toschi ha incontrato i rappresentanti dell'impresa edile toscana che sta realizzando i lavori di restauro della basilica. "I lavori conclude Toschi saranno pronti per settembre- ottobre e anche questo straordinario, che noi come Toscana stiamo dando un contributo anche grazie ad un'impresa edile della nostra terra che ha vinto un grande concorso internazionale per il restauto della basilica di Betlemme."