FIRENZE - Il meglio delle abilità di un ristorante nei refettori scolastici. Si chiama 'Cuochi tra le mense' ed è l'iniziativa che le amministrazioni comunali di San Casciano Val di Pesa e Greve in Chianti metteranno in campo a partire dal mese di marzo direttamente in classe e nelle cucine comunali dove si preparano i pasti espressi per gli studenti del territorio. Obiettivo: accrescere il livello di consapevolezza e rispetto per il cibo nei bambini che mangiano nelle mense.
"Dopo il successo dell'anno scorso, sono contenta di presentare per la seconda volta un'iniziativa d'eccellenza – ha detto l'assessore all'istruzione e formazione Cristina Grieco – che come nella passata edizione va a stimolare i bambini alla curiosità verso il cibo e al contempo tende a un progetto educativo che vuol insegnare il rispetto per quello che mangiamo e per chi lo prepara. Trovo bellissima la risposta degli chef che hanno accettato di partecipare e portare la loro esperienza; spero che questo sia un modello da esportare anche nelle tante zone della nostra regione - e non solo - votate al buon cibo e alla qualità".
"La creatività a tavola firmata da un'assortita equipe di cuochi e animatori - spiegano i sindaci Massimiliano Pescini e Paolo Sottani - vuole essere la nostra risposta ai palati più schizzinosi; l'intento è quello di fornire nuovi stimoli alle cuoche attraverso un ciclo di giornate formative, alternate tra fasi teoriche e pratiche, che vede il coinvolgimento di otto esperti di cucina italiana".
Gli chef
Si tratta di Marco Stabile del ristorante Ora d'Aria (Firenze), di Matia Barciulli dell'Osteria di Passignano (Tavarnelle Val di Pesa), di Michelangelo Rongo del ristorante Aragosta di Livorno, di Maria Probst e Cristian Santandrea de La Tenda Rossa (San Casciano Val di Pesa), di Tommaso Iorio, animatore alimentare della Macelleria Cecchini (Tavarnelle Val di Pesa), di Vito Mollica del Four Seasons (Firenze - Milano) e del re della pizza napoletana Giovanni Santarpia.
Ognuno di loro è chiamato a rivisitare un piatto previsto nel menù definito in ogni suo aspetto e già attivo nelle scuole, un ricco contenitore di proposte alimentari anche internazionali. Il menù è gestito dalle amministrazioni comunali dell'Unione comunale del Chianti in collaborazione con la dietista Alessandra Siglich e il gestore del servizio di refezione scolastica Cir-Food. Entusiasti di aderire all'iniziativa gli otto esperti di cucina toscana e italiana coinvolti nel progetto.
Per alcuni di loro l'emozione di mettersi in gioco pensando alle esigenze dei consumatori baby è ancora più forte. Un babbo come Matia Barciulli sa ad esempio che "i bambini mangiano se coinvolti nella scoperta di qualcosa di nuovo e attraente, dunque proporrò alle cuoche qualcosa di colorato che induca i bambini ad acquisire autonomia nel rapporto col cibo, fattore importantissimo per il loro percorso di crescita".
Anche Michelangelo Rongo non rinuncerà alla magia del colore. "Occorre sollecitare costantemente l'appetito, – rivela – abituarli fin dai primi bocconi a sapori e consistenze vere e non arrendersi ai primi rifiuti. Insegnargli a conoscere le materie prime e toccarle con mano. Cercare poi di proporre piatti coloratissimi ad esempio con le verdure con le quali è molto facile creare fantasie di colore proponendole sotto forma di crocchette, piccole, tonde, colorate e sofficissime".
Marco Stabile condivide l'eterno conflitto vissuto dai bimbi con le verdure e rilancia con la formula dei piatti-gioco. "Nelle mie esperienze ho imparato che l'unico modo è creare dei piatti-gioco. Una ricetta che ho proposto è "purè di patate come un paesaggio" dove il purè fa da tela e altre verdure cotte al vapore e tagliate in vari motivi verranno fornite ai bimbi per comporre il proprio piatto e mangiarlo anche durante il gioco. Insomma dobbiamo avvicinare i bimbi al cibo con il gioco e la curiosità". Per Natascia Santandrea, proprietaria della grande famiglia de La Tenda Rossa, "la leggerezza è fondamentale per parlare di cibo ai bambini che vanno ascoltati anche sul piano delle preferenze, nell'aderire all'iniziativa propongo anche di verificare quali sono i tipi di cottura che gli studenti delle nostre scuole prediligono, è importante creare le condizioni perchè i bambini a tavola si sentano a proprio agio e affrontino il momento del pranzo con serenità, relax e consapevolezza".
Vito Mollica, ansioso di prendere parte all'iniziativa, promette di mettere in campo tutto il proprio ingegno. "Il rapporto tra cibo e infanzia - dicono - è un tema serio e importante, la proposta dei Comuni del Chianti che decidono di affrontarlo con tanta originalità non può che trovarci pienamente favorevoli". Giovanni Santarpia, maestro di pizza e focaccia napoletane, aggiunge un tassello rilevante alla discussione. "La mia proposta – fa notare – è trasmettere alle cuoche delle mense chiantigiane i segreti per sfornare pane e pizza di gran gusto e altamente digeribili, secondo la tradizione napoletana che ha i suoi punti di forza nella lunga lievitazione, l'utilizzo di farine macinate a pietra e integrali e il conseguente il mantenimento dei valori nutrizionali".