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19 settembre 2013
14:26

Tav, Rossi: "Nessuna pressione. Chi ci prova, lo lasciamo 'candire'"

FIRENZE - "Il 25 luglio del 2012 i miei uffici hanno ricevuto dalla presidente di Italferr Maria Lorenzetti una e-mail in cui chiedeva che incontrassi Walter Bellomo, per evidenziarmi il comportamento in commissione nazionale Via dei rappresentanti toscani. La mia segreteria, su mia indicazione e con un espressione colorita che usiamo in questi casi, ha registrato la richiesta con l'indicazione 'candire', ossia tenere ferma, rispondere gentilmente ma non dare corso alla richiesta. Di fatto io il dottor Bellomo non l'ho mai incontrato. Pressioni sulle nostre scelte non ce ne sono state e anche quando pensiamo che ci possano essere usiamo questa espressione, candire". Cos il presidente Enrico Rossi intervenuto oggi a margine di una conferenza stampa rispondendo alla stampa sulla vicenda Tav.

"Sono stato ascoltato dalla magistratura come persona informata dei fatti - ha detto Rossi - Ho detto che non c' nessun legame tra questa vicenda e il trasferimento di un funzionario regionale da un ruolo all'altro, uno spostamento che avvenuto per decisione assolutamente autonoma, e penso per ragioni fondate, del direttore generale della presidenza Antonio Barretta. La persone che ha sostituito il dirigente alla Via ha dimostrato di saper fare gli interessi della Regione e di comportarsi in maniera irreprensibile e corretta. Non ci sono state pressioni di alcun tipo e non le avremmo n subite n accettate. Mi fido completamente di Antonio Barretta, che un bravo direttore generale e che ha il diritto di assumere autonomamente le proprie decisioni. Come mi fido totalmente dell'Arpat che, dopo l'entrata in vigore del decreto 161, ha dato il proprio parere circa le rocce da scavo, parere la cui legittimit nessuno ha contestato".

"In questa vicenda ciascuno ha esercitato i propri poteri senza subire pressioni. Quanto al cambiamento delle deleghe in materia di Via - ha proseguito il presidente rispondendo a una domanda specifica - ho spiegato che esisteva una evidente contraddizione nel fatto che la procedura di Via fosse competenza della presidenza e la delega politica fosse invece collocata all'interno dell'assessorato all'ambiente. Trattandosi di una materia complessa e trasversale, era giusto che la responsabilit politica se l'assumesse il presidente".

"Ho gi detto pi volte che sono favorevole alla Tav - ha concluso Rossi - per un principio di continuit della pubblica amministrazione. La decisione fu presa 15 anni fa. E mi chiedo e chiedo soprattutto al governo: perch a Bologna, o in valle d'Aosta hanno chiuso da tempo la partita delle rocce da scavo?"

Anche il direttore generale della presidenza, Antonio Barretta, interviene sul tema delle presunte pressioni: "In questa vicenda - precisa - il comportamento della direzione generale stato improntato alla pi assoluto correttezza e legittimit , in coerenza con la disciplina del personale della Regione Toscana e secondo valutazioni fondate su fatti specifici. Leggo con stupore che avrei ricevuto pressioni da parte di persone, come ad esempio la presidente Lorenzetti, che nemmeno conosco e con la quale non ho mai parlato n personalmente n per telefono. E di questo ho naturalmente informato i magistrati nel corso del nostro recente colloquio".