FIRENZE "Lavoro e sviluppo sono le nostre priorit , priorit che devono essere perseguite valorizzando le eccellenze presenti nella regione, investendo in qualit e innovazione del nostro apparato economico e produttivo e pensando, in parallelo, alla tutela e alla valorizzazione del suo patrimonio culturale e ambientale. Se la gravit della crisi impone un'attenzione particolare per i problemi dell'occupazione e della tenuta sociale, la Regione sta facendo un pari sforzo per il rilancio del manifatturiero, individuato come la principale leva di sviluppo della Toscana. Una leva di cui non possiamo fare a meno se non vogliamo che la Toscana perda posizione fra le regioni pi avanzate".
Cos l'assessore alle attivit produttive Gianfranco Simoncini ha esordito oggi al dibattito organizzato dal Club Ambrosetti sui temi al centro del Programma regionale di sviluppo per il periodo 2011-2015. Attorno al tavolo - che periodicamente analizza e pone questioni, con un dialogo diretto e operativo con l'interlocutore, in questo caso la Regione Toscana - i rappresentanti delle principali realt imprenditoriali ed economiche presenti in Toscana.
In Toscana, dove i tagli imposti dalla manovra del governo si aggireranno per il 2012 sui 500 milioni (nel 2011 erano stati 320) e dove il Patto di stabilit riduce di 200 milioni la capacit complessiva di spesa, si scelto di andare comunque avanti sulla strada del sostegno allo sviluppo. "Abbiamo deciso di misurarci con questa situazione - dice Simoncini - non ci vogliamo nascondere dietro l'alibi della carente politica del governo che con i tagli ha effetti depressivi sull'economia, aumenta la pressione fiscale, diminuisce i servizi e limita la spesa degli enti locali anche quando le risorse ci sono".
Per trovare le risorse la Regione ha avviato una politica di razionalizzazione e qualificazione della spesa, ha rimodulato le risorse provenienti dai fondi europei Fesr e Fse concentrandole sugli aiuti al sistema economico e sugli ammortizzatori sociali, sull'occupazione e sull'autonomia dei giovani e ha rimesso in linea i fondi regionali integrandoli con quelli nazionali come il Fri (Fondo ricerca e innovazione). Nel piano regionale di sviluppo per il prossimo triennio sono tre le direttrici sulle quali si muove: l'attrazione degli investimenti e lo snellimento burocratico, il supporto ai settori strategici, il sostegno al riposizionamento competitivo delle imprese.
E' la risposta della Regione agli industriali che chiedono una regione pi accogliente per gli investimenti, meno burocrazia, riscontri veloci e certi nelle procedure di autorizzazione per non vanificare investimenti. "Stiamo lavorando su questo", spiega Simoncini. E cita la legge sui poteri sostitutivi della Regione per le grandi opere strategiche, la proposta per la competitivit delle imprese, l'ipotesi di riduzione dal 2013 (quando entrer a regime il federalismo fiscale) dell'Irap per le aziende che investono e creano occupazione, l'idea di ripensare le legge urbanistica. "Qui ritengo afferma l'assessore - che ci sia da lavorare affinch i percorsi partecipativi siano rafforzati ma anche per ridurre e dare certezza dei tempi di decisione, troppo spesso lunghi ed indefiniti nel nostro paese".
Quanto ai settori portanti dell'economia regionale, il Prs prevede di sostenerli con progetti mirati concertati con il territorio, oltre che con il potenziamento delle politiche per l'innovazione e il trasferimento tecnologico che hanno visto nell'ultimo anno la nascita e il finanziamento dei 12 poli dell'innovazione regionali e la creazione dei 5 distretti tecnologici. Fra le iniziative messe in campo dalla Regione che hanno ricevuto apprezzamento e che saranno rifinanziate, l'assessore ha ricordato anche gli incentivi alla creazione di reti fra imprese che rispondono ai problemi di crescita dimensionale del tessuto produttivo toscano, fatto per oltre il 95% di piccole e piccolissime imprese. Si affiancano agli incentivi a sostegno dell'internazionalizzazione, al rifinanziamento ormai prossimo del fondo rotativo per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato con circa 60 milioni, al bando per la ricerca e lo sviluppo che metter 140 milioni a disposizione delle imprese, di cui 100 per grandi progetti e 40 per progetti minori, in cui saranno privilegiate le reti di imprese.