FIRENZE - "Leggo con grande sorpresa della delusione manifestata da Cna fiorentina nei confronti della Regione per l'utilizzo del fondi strutturali. Una delusione davvero incomprensibile, che si basa su un'affermazione del tutto infondata e che già altre volte abbiamo avuto occasione di smentire: quella che il fondi Fesr assegnati alla Toscana per il periodo 2014-2020 sarebbero appannaggio della grande impresa. Un'affermazione davvero difficile da dimostrare, visto che dei circa 400 milioni che, all'interno del programma, abbiamo deciso di destinare in via esclusiva alle imprese e alla competitività del sistema produttivo, ben 265 milioni, cioè più della metà, sono espressamente dedicati alle micro piccole e medie imprese. Ma non è tutto. Alle piccole imprese sono destinati infatti anche la maggior parte dei fondi riservati ai progetti di ricerca e sviluppo, unica misura a cui possono accedere anche le grandi imprese".
Così l'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini risponde alle accuse rivolte alla Regione dal direttore generale di Cna Firenze Franco Vichi.
Simoncini ricorda che, come più volte sottolineato anche nel corso degli incontri pubblici per presentare i nuovi bandi per Ricerca e Sviluppo che usciranno a settembre, delle tre linee di finanziamento previste per le imprese soltanto una è, in parte, rivolta alla grande impresa la quale, peraltro, può accedervi obbligatoriamente solo in partenariato con imprese più piccole. Le altre linee previste dai bandi sono rivolte esclusivamente alle Pmi. E proprio per andare ulteriormente incontro a richieste di queste imprese è stato deciso di abbassare ulteriormente le soglie per accedervi, consentendo così la partecipazione anche a progetti di dimensioni inferiori.
In questa stessa direzione va la previsione di voucher, una novità assoluta, fatta su misura solo per le piccole e micro imprese, che permetterà di fare investimenti in ricerca e sviluppo.
"Ovviamente - prosegue Simoncini - per garantirci un pieno utilizzo dei fondi, abbiamo stabilito di privilegiare le imprese dinamiche, quelle che sono in grado di cofinanziare gli investimenti, come peraltro richiesto dalle norme europee. Va detto comunque che, nel caso di progetti che coinvolgono più imprese, il requisito di dinamicità riguarda, comunque, un 50% del partenariato".
"Se questo è il quadro – osserva Simoncini – non vedo proprio cosa la Regione debba ripensare sui fondi europei. Ci abbiamo già pensato, a cominciare dall'anticipazione, unica Regione in Italia, con il proprio bilancio, delle risorse in attesa dell'effettivo arrivo dei fondi. Ricordo, poi, che, all'interno di quanto detto, è destinato alle pmi anche il 19% delle risorse generali con misure a sostegno della competitività, ovvero quelle per ingegneria finanziaria, internazionalizzazione, reti di impresa. Da settembre le piccole imprese potranno beneficiare delle garanzie della regione e degli strumenti di ingegneria finanziaria, e grazie al nuovo protocollo con le banche, anche di un'altra misura specifica per le pmi, con la previsione di un fondo specifico in anticipazione delle risorse che arriveranno sui bandi finanziati dal Fesr".