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5 ottobre 2022
20:05

Rider in sciopero, Giani e Nardini al presidio: "Governo e parlamento riconoscano tutele"

Rider in sciopero, Giani e Nardini al presidio:

Il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessora al lavoro Alessandra Nardini hanno partecipato questo pomeriggio in piazza Sant’Ambrogio a Firenze al presidio di Cgil, Filcams, Filt e Nidil in occasione dello sciopero dei rider fiorentini proclamato dopo la morte del loro collega, il 26 enne Sebastian, travolto da un Suv la sera di sabato scorso 1° ottobre. Al presidio era presente anche l'assessora all'ambiente Monia Monni.

“La Toscana continuerà a fare la propria parte, nell’ambito delle proprie competenze, ma adesso non è più rinviabile un intervento deciso del livello nazionale, del Governo, che ponga fine al cottimo, inquadri i rider come lavoratrici e lavoratori e lavoratrici subordinati e riconosca piene tutele” – hanno detto presidente e assessora, ribadendo la loro vicinanza alla famiglia di Sebastian Galassi e giudicando “pessimo” il comportamento della multinazionale spagnola che, pur ammettendo l’errore, ha “licenziato” il giovane nelle ore successive alla morte.

Giani e Nardini hanno ricordato l’impegno della Regione per la sicurezza e la dignità di lavoratrici e lavoratori ciclofattorini. In primo luogo, il protocollo sottoscritto circa un anno fa con Cgil, Cisl, Uil, numerose aziende toscane del food delivery e il comitato regionale consumatori e utenti che prevede l’applicazione della disciplina del lavoro subordinato ai rider, garantendo così coperture assicurative e previdenziali, e la nascita di un marchio etico. “Un’intesa complessiva e organica per la tutela effettiva dei diritti dei rider e per sollecitare la sensibilità di consumatrici e consumatori”, hanno sottolineato presidente e assessora, "da cui poi è scaturito il documento tecnico di riferimento regionale sulle tutele e la sicurezza dei rider elaborato in sinergia con l'assessore all diritto alla salute Bezzini”.

“Il nostro impegno, però - hanno spiegato Giani e Nardini – non basta, perché le Regioni devono attenersi alle proprie competenze”. “Per questo – hanno proseguito – occorre un intervento nazionale e occorre che tutte le imprese del settore, anche le grandi, facciano la propria parte".

Per Giani e Nardini, “La battaglia per i diritti deve andare avanti, non è accettabile il sacrificio di vite umane sull'altare del profitto”.