FIRENZE - "Valuto positivamente l'audizione di stamani alla Commissione cultura del Consiglio regionale, un passaggio necessario e allo stesso tempo utile per concludere l'iter di un provvedimento normativo che ritengo estremamente significativo per il sistema toscano della cultura. Il regolamento dar infatti attuazione alla legge regionale n. 21 del 2010 "Testo unico delle disposizioni in materia di beni, istituti e attivit culturali", dando cos concretezza agli importanti principi contenuti nella legge con l'obiettivo ultimo di rilanciare la capacit del settore culturale quale importante fattore di promozione dello sviluppo locale". Questo il commento dell'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti al termine dell'incontro.
"E' stata l'occasione per un confronto di carattere collaborativo con la Commissione cultura che a questo punto credo dovrebbe esprimere a breve il suo parere rinviando all'approvazione definitiva della Giunta il testo di regolamento" ha aggiunto Scaletti. "Solo allora si potr procedere a dare organicit e sistematicit all'insieme degli interventi previsti, attraverso il piano regionale della cultura elaborato e attuato dalla giunta (con la partecipazione degli enti locali) ed approvato dallo stesso consiglio regionale. Sar il piano a focalizzare l'attenzione anche su questioni pi . operative e di dettaglio definendo un quadro di riferimento finanziario per il sostegno delle iniziative in programma".
"Rimane ovviamente una nodo aperto ha concluso Scaletti che riguarda le disposizioni relative all'autorizzazione all'esercizio cinematografico ed in particolare la reintroduzione del parametro relativo alle distanze. A tale proposito il mio auspicio che l'iter di approvazione della progetto di legge di modifica della LR 21/2010, che reintroduce appunto tale parametro e attualmente all'esame del Consiglio regionale, possa proseguire speditamente e in parallelo all'approvazione del regolamento. Come ho avuto gi avuto modo di ribadire l'intento con il quale si mossa la Giunta regionale stato quello favorire un equilibrio territoriale che premi tutte le modalit di gestione delle sale cinematografiche, nel rispetto anche della vitalit dei centri storici e quelli pi piccoli. Si tratta di favorire una fruizione il pi possibile diffusa e generalizzata del prodotto cinema nella nostra regione."