Cultura
8 febbraio 2011
19:46

Scaletti: 'Salvare l'Arsenale è un segnale di rispetto della cultura'

PISA - La storica sede dell'Arsenale nello stretto vicolo Scaramucci è così piena di gente, giovani accanto persone con i capelli grigi o bianchi, che sembra poter scoppiare da un momento all'altro. E afferma senza possibilità di smentita che la città non ci sta, vuole tenersi questa piccola, grande istituzione culturale che da vent'anni insegna e fa amare il cinema. A parlare, meglio, a portare una testimonianza sono presenti il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, Sergio Staino, Ugo di Tullio, vicepresidente della Fondazione Sistema Toscana-Mediateca regionale. E ha voluto essere qui stesera anche l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti, che ancora una volta non manca di esprimere la sua appassionata difesa delle piccole sale cittadine, "la struttura portante di una rete regionale della qualità e della cultura" sottolinea.

"La politica culturale, e in particolare quella per il cinema, che sto portando avanti non intende punire nessuno - continua l'assessore -, ma vuole con forza difendere la pluralità rispetto al monopolio. Il monopolio limita, circoscrive la capacità del pubblico e uccide la creatività. Noi, noi tutti cittadini, dobbiamo al contrario difendere la pluralità. E non è un atto che si limita a salvare una piccola sala come l'Arsenale; difendendo realtà come questa difendiamo le nostre città, il nostro patrimonio di tradizioni e cultura dal buio dell'abbandono. Difendendo tutto questo, difendiamo i motivi che fanno della Toscana – conclude Scaletti – la meta di tante persone nel mondo, che vengono per vedere e sentire questi segni di un passato che non muore, ma è vissuto oggi ben calato nel presente. Attraverso segni, che possono essere centri storici, botteghe, cinema, chiese o musei, che proseguono ogni giorno a fare cultura viva".