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28 luglio 2011
13:20

Sanse di oliva vergini, Salvadori e Bramerini scrivono ai ministri

FIRENZE - Considerare le sanse di oliva vergini come "sottoprodotti" in tutte le fasi di trattamento che permettano il loro utilizzo di mercato. Non solo, considerarle anche a tutti gli effetti tra le biomasse combustibili nel caso in cui vengano destinate ad uso energetico.

Lo chiedono gli assessori regionali all'agricoltura Gianni Salvadori e all'ambiente e energia Anna Rita Bramerini in una lettera inviata ai due ministri all'ambiente e alle politiche agricole Stefania Prestigiacomo e Francesco Saverio Romano.

Nella lettera si chiede che alle sanse di oliva vergini venga applicato l'art. 184 bis del D. Lgs. 152/2006, relativo alla definizione di "sottoprodotto", recentemente aggiunto con il D. Lgs. 205/2010.

"Le sanse di oliva vergini - scrivono i due assessori Salvadori e Bramerini - sono una sostanza di origine esclusivamente vegetale che deriva dall'estrazione meccanica dell'olio dalle olive nei frantoi oleari e, per le loro caratteristiche, rappresentano delle vere e proprie risorse. La questione del riutilizzo e della possibile valorizzazione delle sanse di oliva vergini, prodotte dai frantoi oleari, particolarmente sentita in Toscana, in quanto la filiera olivicola - olearia riveste nella nostra regione una notevole rilevanza, sia dal punto di vista economico e produttivo, sia per le insostituibili funzioni ambientali, paesaggistiche e di tutela del territorio svolte dall'olivicoltura".

"Al fine della valorizzazione delle sanse di oliva vergini e per consentire lo sviluppo di impieghi alternativi al sansificio e all'utilizzo agronomico - proseguono gli assessori - , ai sensi della normativa nazionale e regionale, occorre che in alcuni casi le stesse possano essere sottoposte ad operazioni come la separazione del nocciolino e l'essiccazione. Si ritiene che tali processi siano da considerare trattamenti rientranti nella "normale pratica industriale" tali da poter far classificare le sanse di oliva vergini come sottoprodotto ai sensi della normativa ambientale.

Inoltre, per quanto attiene in particolare l'impiego delle sanse di oliva vergini come biomasse combustibili, si ritiene che il materiale in questione risponda pienamente a quanto previsto dala legge perch si tratta di: "materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico, lavaggio con acqua o essiccazione di prodotti agricoli".

Gianni Salvadori e Anna Rita Bramerini proseguono aggiungendo che dal punto di vista ambientale l'utilizzazione delle sanse di oliva vergini in processi produttivi alternativi, quali ad esempio quello energetico, rappresenta la valorizzazione di una risorsa rinnovabile, contribuendo anche al conseguimento degli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni di gas serra.

"In vista dell'imminente campagna olearia - concludono - , una pi ampia possibilit di utilizzo delle sanse vergini di oliva, nel rispetto dell'ambiente, consente di risolvere alcune problematiche che stanno emergendo nella filiera olivicola - olearia che potrebbero avere ripercussioni assai negative sulla filiera stessa, che peraltro si trova gi da tempo in una situazione di forte sofferenza".