Cultura
19 settembre 2017
16:49

Sacro e profano nel '500 a Firenze, Barni: "Ancora una mostra che educa alla cultura"

FIRENZE - Il secondo Cinquecento a Firenze si racconta: con le tele e le tavole di Vasari, Zucchi, Stradano, Macchietti, Cavalori, Cigoli e Santi di Tito, assieme a molti altri, e le sculture di Giambologna, Ammannati e Danti. Oltre settanta opere e quarantuno diversi artisti in un dialogo tra sacro e profano senza mai una supremazia definitiva dell'uno sull'altro, frutto anzi spesso della stessa committenza. Un viaggio tra lascivia e devozione' e tra maniera e controriforma, che non fu un periodo buio ma un'esplosione anzi di idee e di un pensiero aperto.

Dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 Palazzo Strozzi ospita "Il Cinquecento a Firenze", ultimo atto di una trilogia di mostre curate da Carlo Falciani e Antonio Natali, iniziata con Bronzino del 2010 e proseguita poi con Pontormo e Rosso Fiorentino nel 2014: Bronzino, con il ritorno dopo mezzo secolo a Firenze del Cristo deposto di Besancon, il Pontormo con la Deposizione di Santa Felicita  e il Rosso Fiorentino con la Deposizione dalla croce di Volterra che di nuovo sono ospiti, anche stavolta, nella prima sala, con un trittico ideale e un confronto mai visto, loro che tracciarono il solco e furono a loro modo fonte di ispirazione, assieme a Michelangelo e Andrea del Sarto che aprono la rassegna con  la scultura restaurata del Dio fluviale e la Piet di Luco di Mugello.

"Il Cinquecento a Firenze" una mostra di grandi prestiti e restauri anche. Una rassegna, alla cui realizzazione anche la Regione ha collaborato, la quale celebra un'eccezionale epoca culturale e di estro intellettuale per la citt di Firenze, segnata dalla Controriforma del Concilio di Trento e la figura di Francesco I de' Medici, tra i pi geniali rappresentanti del mecenatismo di corte in Europa.

"Non sta a me parlare dell'altissimo valore scientifico di questa mostra ha detto stamani la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni, durante la presentazione ai giornalisti  Questo evento la testimonianza di un percorso di collaborazione e sintonia fra Regione e Palazzo Strozzi". "Voglio ricordare ha spiegato - il filo rosso, la continuit e la forte programmazione che legano questi eventi tra loro e poi il tema,  particolarmente caro, dell'educazione alla cultura con il grande sforzo di Palazzo Strozzi per portare a questa ed altre mostre il pubblico ed anche il non-pubblico, con iniziative mirate a famiglie e giovani, per una crescita culturale di tutta la collettivit ". Il valore educativo e divulgativo della rassegna stato sottolineato stamani dagli stessi curatori, Antonio Natali e Carlo Falciani. E poi c' il "Fuorimostra", leitmotiv da qualche tempo degli eventi di Palazzo Strozzi, con quasi trenta luoghi in Toscana ulteriormente da visitare, teatro di conferenze e iniziative speciali. "Un'occasione conclude Barni anche per conoscere meglio la nostra bellissima regione".