FIRENZE - "La grande sfida alla quale siamo chiamati oggi è dare concretezza ai termini che le agende europee ci dettano: coesione, inclusione, sviluppo. E' indispensabile ritrovare innanzitutto un senso condiviso di appartenenza: noi oggi qui siamo una comunità, che pensa, che critica, che costruisce, che propone, che riconosce la propria identità". Con queste parole l'assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi ha aperto la seconda giornata dei Reves Days 2018, organizzata in Sant'Apollonia da Reves, la Rete europea delle città e delle regioni per l'economia sociale, in collaborazione con la Regione Toscana, e incentrata sul tema dell'economia sociale come fattore di sviluppo sostenibile e responsabile dell'Europa.
"Oggi accogliamo con grande piacere - ha detto Stefania Saccardi - questa nutrita platea di colleghi provenienti da tutta Europa, che operano con impegno quotidiano e passione negli ambiti dell'inclusione sociale, dell'innovazione sociale, del cooperativismo, del governo dei territori. Coesione sociale significa tenuta sociale, benessere, costruzione di comunità floride. Significa rivendicazione di valori, misure, azioni che partono dalla persona e arrivano alle norme che le nostre comunità si danno.E il ruolo dei governi nazionali, regionali, locali, non può essere che di tradurre istanze, potenzialità e necessità dei propri territori, valorizzandone le potenzialità".
L'assessore Saccardi ha ricordato come la Toscana sia una terra molto ricca in termini di economia sociale: Confraternite e Misericordie erano attive già nel 1200. "Su queste radici poggia un tessuto vastissimo e articolato, composto da associazioni, cooperative, organizzazioni non governative, diversificato e straordinariamente ricco". Ha dato qualche cifra sulla realtà toscana del Terzo Settore: la Toscana conta 3,7 milioni di abitanti e 6.439 organizzazioni del Terzo Settore iscritte ai registri regionali (fonte Osservatorio Sociale Regionale, Profilo Sociale 2016)) di cui: 3.361 associazioni di volontariato; 2.497 associazioni di promozione sociale; 581 cooperative sociali; con un rapporto di 6,7 organizzazioni ogni 10.000 abitanti. "Il nostro compito - ha sottolineato - è quello di far dialogare questo ricchissimo tessuto con la comunità alla quale appartiene, che non si ferma ai confini toscani o italiani. Ed è anche di fornirgli alcuni strumenti per valorizzare il loro potenziale".
"È quello che abbiamo cercato di fare ad esempio con le risorse dei Fondi di Coesione - ha spiegato Saccardi -, e in particolare con l'ASSE B Inclusione sociale e lotta alla povertà del Fondo Sociale Europeo. Potevamo distribuire queste risorse a pioggia, sarebbe stato facile e popolare, ma abbiamo deciso di fare un lavoro differente, che ha chiamato tutti a uno sforzo importante, ma che ci auguriamo porterà dei frutti duraturi: abbiamo innanzitutto ascoltato e dialogato con i territori, organizzando incontri in 12 province per presentare ciò che intendevamo realizzare. Questi incontri hanno permesso di attivare un processo partecipativo all'interno del sono intervenute 450 persone in rappresentanza di più di 300 soggetti che operano nel campo delle politiche sociali (comuni, Aziende Sanitarie Locali, Società della Salute, associazioni, cooperative, fondazioni, università)".
Saccardi ha ricordato ancora i progetti avviati utilizzando risorse dell'FSE: percorsi di accompagnamento al lavoro per disabili e soggetti vulnerabili, potenziamento dell'offerta di continuità ospedale-territorio, progetti nelle carceri, percorsi di sostegno per salute mentale e Alzheimer. "Abbiamo così interpretato le risorse dell'FSE quale volano per riuscire a introdurre nei servizi pubblici e nella collaborazione col privato elementi di innovazione che sono poi inseriti nelle politiche e pratiche regionali e messi a sistema".
Infine, le richieste alle istituzioni comunitarie: "Facilitare il compito ai governi regionali e ai beneficiari, semplificando le procedure di utilizzo delle risorse dei Fondi di Coesione; considerare che se parliamo di inclusione sociale, si servizi socio-sanitari, occorre ripensare ai sistemi di misurazione non limitandosi a contabilizzare l'avanzamento della spesa e le persone coinvolte, perché questi indicatori non possono fornire un quadro significativo degli esiti; non abbandonare il progetto identitario di Europa che non può prescindere dall'investire sui territori e sulla Politica di Coesione. Noi vogliamo ribadire con forza - ha concluso - che l'Unione Europea è la nostra comunità e che la nostra identità non può prescindere dai valori della solidarietà, dei diritti umani, del diritto dell'individuo a disporre dei mezzi per realizzare un proprio progetto di vita, entrando pienamente egli stesso a far parte di quella comunità".
Dopo il saluto, l'assessore Saccardi ha partecipato alla tavola rotonda su "Un nuovo approccio alle politiche regionali a supporto dell'economia sociale".
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