Economia
Istituzioni
Diritti
Lavoro
23 ottobre 2013
17:42

Rossi: "Le priorità per rilanciare l'Italia: ripresa economica, riforme istituzionali, giovani"

FIRENZE - Il Paese non è crollato sotto il peso della crisi economica e sociale, ma per poter iniziare davvero a percorrere la strada della ripresa ha bisogno immediato di interventi strutturali, concentrati su tre priorità: riforma delle istituzioni, rilancio economico, investimenti sui giovani. E' questa in sintesi la posizione espressa dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nell'intervento di oggi all'assemblea nazionale dell'Anci, alla Fortezza da Basso di Firenze, davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Enrico Letta.

Nella sua agenda  delle priorità Rossi, che ha definito essenziale la stabilità politica,  ha messo al primo posto le riforme istituzionali, in particolare la ridefinizione del complesso assetto dei rapporti fra Stato, Regioni ed Enti Locali. "Se non si ridefinisce il complesso assetto dei rapporti fra Stato, Regioni ed Enti Locali – ha detto - non si potrà governare efficacemente questa fase così delicata della vita economica e sociale dell'Italia. Su questo tema fondamentale molti e autorevoli sono stati gli approfondimenti e gli indirizzi, per ridisegnare in modo convincente i rapporti tra Stato e Regioni. Forse l'enfasi economica ed ideologica che negli anni passati è stata posta sul Federalismo ha prodotto una malintesa e pericolosa idea di un Paese suddiviso in "staterelli" autonomi. A mio avviso occorre parlare più propriamente, secondo il dettato costituzionale, di un Regionalismo forte e autorevole quale dimensione intermedia del sistema di governo unitario del Paese in un quadro di superamento delle Province e di scelta per l'Unione dei Comuni come dimensione di governo più congrua rispetto alle esigenze del territorio. Ma il cuore di questa riforma sta nel superamento dell'ormai anacronistico Bicameralismo perfetto attraverso la costituzione di un Senato delle Autonomie in modo da portare Regioni e Comuni nel cuore del sistema istituzionale del Paese secondo l'esperienza cara ad un grande Presidente come Gianfranco Bartolini".

Il secondo tema è quello della ripresa economica. "La Legge di Stabilità che si sta discutendo in Parlamento segna – ha detto Rossi citando Piero Fassino - un cambio di passo adeguato alla necessità di stabilire un quadro di certezza. Positiva è stata la scelta di salvaguardare il finanziamento della sanità, perché la spesa per la salute risponde ad un dettato costituzionale, non è un costo bensì una componente fondamentale della coesione sociale e della qualità della vita dei cittadini. E in Italia per la salute spediamo poco. La sanità pubblica ha certamente bisogno di continue innovazioni e miglioramenti di efficienza, ma non lo si potrà certo fare tagliandone le risorse. Del resto è possibile coniugare buona qualità nella sanità pubblica ed equilibrio dei conti anche garantendo la certezza dei bilanci attraverso la certificazione dei conti delle Asl, come abbiamo fatto qui in Toscana".

Infine i giovani. "La crescita, che auspichiamo arrivi, non sarà in grado di assorbire da sola la disoccupazione in tempi ragionevoli. Si calcola che nel 2014 i NEET (cioè i giovani che non lavorano e non studiano) saranno 2,3 milioni, uno su quattro tra i 15 e i 29 anni. Una generazione intera esclusa dal mondo del lavoro che rischia di perdersi. Questo è un costo umano e sociale insostenibile in primo luogo per loro, per le loro famiglie e per l'intero Paese. Non possiamo accettare questa situazione come ineluttabile; si può e si deve fare qualcosa; possiamo fare la differenza attraverso veri e propri piani per il lavoro con cui potremmo dare impiego a centinaia di migliaia di giovani in settori di pubblica utilità, in opere socialmente utili, nell'ambiente, nell'assistenza, nella cultura.In Toscana abbiamo sviluppato il progetto Giovanisì, per l'autonomia dei giovani. Anche grazie a fondi europei di youth guarantee e a nuovi fondi nazionali e locali, un grande programma per il lavoro deve essere possibile. E ad esso – ha concluso il presidente Rossi - un contributo progettuale decisivo potrà essere dato dalle Regioni e dalle istituzioni pubbliche".