Economia
16 giugno 2012
11:58

Rossi all'Unicoop: 'Dalla Toscana la sfida per un nuovo modello di società e di consumi'

FIRENZE -Parte anche dalla Toscana la sfida per la costruzione di un nuovo futuro economico e sociale, capace di coniugare in maniera equilibrata crescita e soddisfazione dei bisogni, valori fondanti della nostra democrazia e rispetto dei diritti, superando l'attuale visione basata sul "capitalismo delle oligarchie finanziarie" che ci ha portato dritti alla crisi attuale, incapace di trovare un equilibrio fra capitale e lavoro. A candidare la nostra regione ("chi altri può farlo altrimenti?") a dare un contributo determinante ad una riflessione che apppare oggi non più rinviabile, è il presidente della Regione Enrico Rossi nel suo intervento all'assemblea dei soci Unicoop Firenze riunita oggi all'Obihall.

Crescita e diritti Sottolineando la "sintonia" con le idee espresse nella sua relazione dal presidente Unicoop Firene Turiddo Campaini, Rossi ha invitato a rilanciare sui valori che sono alla base del movimento cooperativo. "L'esperienza della cooperazione ci insegna che si può crescere ed essere dinamici anche senza avere l'ossessione del profitto, senza rinunciare a diritti costruiti nel tempo e che sono diventati i valori fondanti della nostra convivenza sociale e una garanzia di tenuta della democrazia. All'egoismo individuale che governa l'attuale modello di dominante, si può contrapporre un modello capace di farsi carico dei bisogni della gente e dare risposte in termini di valore d'uso. Questo cambiamento è necessario, perchè altrimenti saranno i ceti più deboli a soccombere. E la Toscana può ambire, per le sue tradizioni e la sua esperienza di governo, a dare un contributo rilevante ad una discussione che sta allargandosi a livello europeo".

Le aperture domenicali La questione della liberalizzazione completa delle aperture domenicali della grande distribuzione, dalla quale Unicoop ha preso fin dal primo momento le distanze, è secondo Rossi emblematica di come un modello improntato all'equilibrio, possa risultare vincente. "Sono in gioco valori non banali, che non possiamo perdere senza perdere parte della nostra identità. Anche le festività, religiose o laiche, in un Paese consapevole della sua identità, hanno questo significato, sono un modo per ribadire una tradizione, una nostra storia". Il modello che la Toscana continuerà a sostenere è l'opposto di una liberalizzazione senza regole. "I dati sull'abbassamento dei prezzi al consumo che in Toscana risultano più bassi che altrove ci danno ragione. E' anche questo il frutto della scelta di una crescita regolata della grande grande distribuzione, in una visione equilibrata che vogliamo continuare a sostenere con una legge che utilizzi per questo anche gli strumenti urbanistici, per tutelare sia gli interessi dei cittadini consumatori che quelli del territorio".

Equilibrio, regole, finanza "Il mercato senza regole non funziona – dice ancora il presidente citando Amartya Sen – e noi dobbiamo insistere sulla necessità di mettere delle regole. Regolare deve essere la parole d'ordine".

Una parola d'ordine che vale anche per il mondo della finanza, che "deve ritrovare un legame con il territorio, tornare al suo scopo originario, che è quello di raccogliere i risparmi dei cittadini e mettersi al servizio dell'economia, del lavoro e delle imprese. Per questo apprezzo l'impegno di Unicoop nella vicenda del Monte dei Paschi di Siena e ora guardo fiducioso al nuovo corso".

Il valore dell'agricoltura Un ultimo accenno all'importanza dell'agricoltura per la Toscana e al ruolo di Unicoop nella sua valorizzazione. Rossi ricorda il bando regionale per giovani imprenditori agricoli, che ha visto una partecipazione massiccia: 650 giovani aspiranti agricoltori che "dopo il trionfo dell'economia immateriale, del denaro che produce denaro, torna a guardare ad una economia basate sul valore reale delle cose".