Rilanciare l'economia grazie alle opportunità offerte dall'edilizia sostenibile. E nello stesso tempo usare investimenti pubblici per far crescere città più verdi, costruire o rinnovare gli edifici pubblici rendendoli più sicuri, combattere i cambiamenti climatici. Questo, in estrema sintesi, il traguardo cui punta Renovation Wave, l'iniziativa prevista dall'Europa per affrontare il problema dell'efficienza energetica del patrimonio edilizio. Ne ha parlato oggi il presidente della Toscana Enrico Rossi intervenuto nell'ambito dell'Energy Susteinable Week, evento annuale che si tiene a Bruxelles e coinvolge i principali attori del settore energia a livello europeo, nazionale e regionale. Rossi è intervenuto nella veste di relatore del parere su questo tema al Comitato delle Regioni.
"Gli edifici consumano il 40 per cento circa dell'energia prodotta - ha detto Rossi - e rappresenta il 36 per cento delle emissioni di anidride carbonica. Se vogliamo arrivare ad un'Europa carbon neutral nel giro di 30 anni da oggi, dovremo fare una vera e propria rivoluzione nell'urbanistica e nell'architettura, costruire nuovi edifici che rispettino criteri di efficienza energetica e adattare i vecchi edifici pur risopettandone lo stile architettonico".
Il presidente ha spiegato che in Toscana il 30 per cento dell'energia proviene dalla geotermia. "Nel nostro programma per una Toscana carbon neutral vogliano raggiungere entro il 2030 il 60 per cento. Le fonti rinnovabili dovranno diventare il modo normale di produrre energia, per proteggere l'ambiente ma anche per stimolare l'economia in un contesto che vede questa violentissima crisi contribuire a far crescere nazionalismi, euroscetticismo a spese della solidarietà. "In Toscana la crisi ha copito duro: con export e turismo fermi durante il lockdown abbiamo calcolato una perdita del 10% di Pil, vale a dire circa 11 miliardi di euro e 160 mila posti di lavoro a tempo pieno, un salto all'indietro di un quarto di secolo. Per risalire la china serviranno, alla Toscana come al resto d'Europa, aiuti supportati da un piano coordinato di investimenti pubblici a livello europeo. Solo un forte impegno pubblico potrà farci ripartire e ci aspettiamo che le Regioni vengano coinvolte per identificare gli investimenti necessari sul territorio".
Affrontando più da vicino il tema dell'opportunità legata al Renovation Wave, Rossi ha ricordato che in Europa l'industria delle costruzioni vale 18 milioni di pooti di lavoro e circa il 9% del Pil. Concentrare su quest'onda di rinnovamento i fondi strutturali e i nuovi fondi europei legati al programma “next generation eu” possono far crescere l'economia e generare nuovi lavori. La Commissione stima che il settore può generare 4 milioni di lavori e 300 miliardi di euro di investimento. "Renovation wave significa non solo un'opportunità per rinnovare e rendere più sicuri gli edifici per difenderci dai cambiamenti climatici, ma anche per migliorare la coesione sociale. La crisi epidemiologica ha dimostrato quanto sia importante che le istituzioni pubbliche facciano crescere gli investimenti in ospedali, centri sociali, case di riposo, scuole, asili, centri di cura. Un settore che non può essere lasciato solo in mano ai privati e alle logiche di mercato".