Sociale
Diritti
2 marzo 2014
14:58

Rossi al congresso Arci: "Più mutualità e diritti per combattere la povertà"

SAN MINIATO (Pi) - "C'è un tema nuovo, anche in Toscana, anche in una terra che ha ancora capacità di inclusione: è quello della povertà. Una realtà che è intorno a noi e che comincia ad avere numeri preoccupanti. La Regione ha già messo in campo strumenti e risorse per affrontarla, ma dobbiamo fare di più e dall'associazionismo può venire un contributo fondamentale". Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, ha proposto questo obiettivo comune di impegno ai delegati del congresso regionale dell'Arci, in corso di svolgimento a San Miniato.

"Noi siamo a disposizione – ha sottolineato – e davvero penso che il tessuto associativo dell'Arci possa avere un ruolo decisivo. In questi anni di offensiva liberista e mercatista, i vostri circoli sono stati uno straordinario presidio sociale. Avete avuto non solo la capacità di conservare una presenza e un patrimonio di esperienze costruite e maturate nel secolo scorso, ma soprattutto quella di rinnovarli, tenendo vive quelle idee di mutualità e socialità che sono parte dell'identità storica della Toscana. L'Arci, come tante altre espressioni dell'associazionismo laico e cattolico, ha saputo dare risposte concrete e bisogni e necessità nuove, lavorando sui temi dell'immigrazione, dei diritti dei minori, del dialogo tra culture diverse".

Rossi ha poi insistito sulla necessità di riattivare "un circuito democratico di partecipazione": "Si sta allargando – ha detto – la forbice tra cittadini e istituzioni, a tutto vantaggio di poteri dell'economia, della finanza, del sistema dei media, sempre più forti, che contano su un'opinione pubblica poco autonoma e su uno stato debole. Dobbiamo invece rilanciare un'idea della democrazia che ha al centro il pensiero critico,la mutualità, i diritti".

"C'è alle porte un passaggio politico fondamentale – ha concluso il suo intervento Rossi -. Le elezioni europee del prossimo maggio saranno uno spartiacque. Lo dico non solo come uomo di sinistra, ma come uomo delle istituzioni: dalle urne dovrà uscire un'idea nuova e diversa di Europa: che non parli solo il linguaggio del rigore, che fondi le sue scelte sul rafforzamento dei diritti, primo fra tutti quello al lavoro, e che si proponga come una comunità aperta. Altrimenti sarà forte il rischio che trovino nuovo spazio particolarismi e nazionalismi, che renderanno più acuta la crisi".