FIRENZE - "A tutta la Toscana, alle istituzioni, alle forze sociali, imprenditoriali, sindacali, di categoria rivolgo un appello per protestare contro il decreto del governo che taglia gli incentivi alle rinnovabili. Dobbiamo ribellarci, quel decreto è una catastrofe per un settore produttivo che dà lavoro solo in Toscana a almeno 20 mila addetti". Usa parole forti il presidente della Regione Enrico Rossi parlando al microfono delle Tv e delle radio toscane e ai taccuini dei giornalisti.
Ieri sera ha incontrato gli operai della Isi, che hanno visto da un giorno all'altro dissolversi una soluzione alla crisi aziendale che sembrava a portata di mano. Al termine dell'incontro il presidente Rossi aveva lanciato l'idea di una mibilitazione regionale che rafforza oggi.
"Gli effetti del decreto - ha proseguito - possono essere devastanti. Dobbiamo far sentire la nostra protesta e la nostra indignazione per una misura dietro la quale ci sono le lobby del nucleare, del gas e del patrolio. Così, con un decreto che cancella misure approvate solo 7 mesi fa, diamo l'idea di essere uno stato inaffidabile".
Il presidente Rossi ha letto alcuni brani di una lettera che ha appena ricevuto. E' quella di un imprenditore agricolo di Campagnatico, che ha avviato un progetto per demolire due capannoni e realizzarne due con impianto fotovoltaico integrato. La costruzione è iniziata, i pannelli sono stati ordinati, ma la banca ha bloccato a causa del decreto il finanziamento di 555 mila euro che avrebbe dovuto sostenere l'operazione.
"E' stata presa una iniziativa - conclude il presidente - senza valutarne i reali effetti. Come dice lo stesso ministro Prestigiacomo sarà bene che il governo ci ripensi, e presto. Noi siamo per lo sviluppo, per il lavoro e per la green economy. Abbiamo buone ragioni da far valere e per queste ci mobilitaremo".