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25 marzo 2018
10:31

Quando la partecipazione vuol dire innovazione, a Venezia anche l'esperienza toscana

FIRENZE A scuola di partecipazione pubblica. La Toscana, che prima tra le Regioni in Italia dal 2007 si dotata di una legge per coinvolgere maggiormente i cittadini nelle decisioni delle istituzioni (e non solo),  racconta sette delle sue esperienze. Lo fa in questi giorni, il 26 e 27 marzo, a Venezia a Palazzo Badoer: un'iniziativa promossa dall'Universit Iuav e rivolta a quanti esperti, professionisti, dirigenti e amministratori sono alle prese con le sfide della partecipazione pubblica, per confrontarsi sul potenziale che la partecipazione ha di aprire nuove sfide e intercettare il cambiamento, innovando.

Cinquanta saranno i relatori  che si alterneranno in due giorni, non solo toscani s'intende; si parler della cura e gestioni di beni comuni, ma anche della progettazione e produzione di servizi di interesse collettivo. Coordinatrice dell'iniziativa Francesca Gelli, che assieme a Giovanni Allegretti e Paolo Scattoni compone l'Autorit per la partecipazione della Toscana. 

Interverr anche l'assessore alla presidenza e alla partecipazione della Toscana, Vittorio Bugli, che marted 27 marzo alle 11.30 parteciper alla tavola rotonda "Le sfide della partecipazione generativa", assieme agli omologhi assessori dell'Emilia Romagna e della Puglia, funzionari del comune di Milano, componenti dell'Autorit per la partecipazione toscana e della provincia di Trento, il commissario straordinario del Terzo valico dei Giovi e con gli interventi a seguire di altri esperti ed amministratori, tra cui anche il sindaco del Comune di Campi Bisenzio Emiliano Fossi.