Saranno Massa Carrara ed Orbetello i primi due territori in bonifica interessati dal progetto che si protrarrà per tre anni e al quale partecipano dodici regioni in tutta Italia (coordinatrice la Puglia), a cui anche la Toscana ha di recente aderito attraverso l’approvazione di una delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. Lo scopo del progetto è mettere a punto e valutare l’efficacia di interventi di prevenzione utili a ridurre l’impatto sanitario di patologie legate a particolari condizioni ambientali. Lo si farà attraverso la definizione di un modello riproducibile e l’azione rientra all’interno del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, che tra gli obiettivi ha l’elaborazione di una strategia per intervenire nelle aree territoriali contaminate del Paese, ossia in quelle zone dove, in seguito ad attività umane pregresse o in corso, è stata accertata un'alterazione delle qualità ambientali del suolo, sottosuolo e acque sotterranee che potrebbero rappresentare un rischio per la salute.
“Tutelare la salute dei cittadini vuol dire anche studiare e prevenire l’impatto che determinate condizioni ambientali possono avere sulle persone” sottolinea il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Le bonifiche non sono una spesa ma un investimento: per la qualità della vita nei territori, anzitutto, una priorità” spiega l’assessore all’ambiente, Monia Monni.
“Con questo progetto proseguiamo il lavoro di monitoraggio e attenzione sulle aree Sin della Toscana – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Con questo primo progetto puntiamo a rafforzare le azioni di prevenzione nei siti di Massa Carrara ed Orbetello, con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente”. “Ne seguirà poi un altro , al quale stiamo già lavorando – aggiunge - che riguarderà le aree di Livorno e Piombino. Salute ed ambiente sono due materie strettamente intrecciate e i due progetti contribuiranno a rendere ancora più incisivi gli interventi per una gestione consapevole delle questioni che riguardano questi territori”
In Toscana sono infatti quattro le aree che figurano nell’anagrafe nazionale dei Sin, siti di interesse nazionale. Due di questi sono appunto Massa Carrara ed Orbetello, dove la presenza di impianti siderurgici e industrie chimiche può rappresentare un rischio per la salute dato l’ impatto ambientale. A queste si aggiungono Livorno e Piombino, che saranno invece al centro del secondo progetto coordinato dalla Regione Veneto, sempre nell’ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr e che sarà approvato dalla giunta nelle prossime settimane.
La Regione Toscana parteciperà al progetto guidato dalla Puglia con l’Asl Toscana Sud Est, l’Agenzia regionale per la sanità, Ispro (l’istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), Ifc-Cnr, Arpat e Scuola Normale di Pisa: soggetti con competenze diverse per un lavoro di squadra.
Ars ed Ispro, in collaborazione con Arpat, contribuiranno alla ricognizione dei dati di salute e di contaminazione ambientale. Si lavorerà al consolidamento degli strumenti di sorveglianza epidemiologica, come i registri tumori, così da completare il quadro delle patologie presenti sul territorio dei Sin: in particolare saranno indagati i tumori di origine professionale e raccolte informazioni utili alla descrizione del carico di patologie nel loro complesso nei siti contaminati.
Sarà messo in campo anche uno studio tra i residenti e per fasce di età, così da avere una valutazione più approfondita dello stato di salute della popolazione. Saranno infine definiti con maggiore appropriatezza i percorsi di presa in carico delle persone e messi in campo strumenti per rafforzare l’adesione agli screening oncologici.