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1 marzo 2023
18:05

Sostenibile, diffusa, coesa, competitiva: la Toscana nei programmi Fse+ e Fesr

Sostenibile, diffusa, coesa, competitiva: la Toscana nei programmi Fse+ e Fesr

Dieci progetti e tre missioni per la Toscana che si appresta a dare le gambe alla programmazione dei fondi europei per il prossimo settennato. Dopo la presentazione fatta nella mattinata dal presidente Eugenio Giani che a Villa Vittoria a Firenze ha aperto l’evento sull’avvio dei programmi Fse+ e Fesr 2021-2027 spiegando l’idea e gli indirizzi che sottendono le scelte compiute, nel pomeriggio agli assessori il compito di entrare nei dettagli. Ciascuno per le proprie deleghe, ha raccontato come la Regione si impegnerà per una Toscana più innovativa, più verde, più connessa, più sociale e più vicina ai cittadini.

Tra le priorità l’agricoltura, che ha una stretta connessione con la sostenibilità Per la Toscana le risorse previste nello Sviluppo rurale (FEASR) per le annualità 2023-2027 ammontano a poco meno di 749 milioni di euro. “Abbiamo optato per scelte che, insieme all'impegno di ogni giorno e alla passione nostra e di tanti agricoltori, possano cominciare a invertire la tendenza e continuare a garantire alla Toscana ancora tanta qualità, tanta bellezza e tanti valori”. Così la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi. Sviluppo sostenibile, giovani agricoltori e innovazione: questi i filoni che guidano l’impegno più grande dell’assessorato dell’agroalimentare per dare attuazione al Piano strategico della Pac 2023-‘27 (Psp) utilizzando al meglio le risorse.
“Il periodo di programmazione che si sta chiudendo – ha detto Saccardi - ha visto superare l’obiettivo di spesa con 53 milioni in più rispetto a quanto preventivato. Lo stesso impegno lo dedicheremo al periodo che si apre. “Saremo anche più attenti ai risultati in questo settennato – ha concluso la vicepresidente - la legislazione sulla PAC stabilisce infatti un insieme comune di indicatori nell'ambito di un nuovo quadro di riferimento per l'efficacia dell'attuazione, il monitoraggio e la valutazione”. C’è poi il Feampa, il fondo per gli affari marittimi per la pesca, l’acquacoltura e lo sviluppo del settore ittico, che per il 2023 - 2027 prevede per la Toscana 22,7 milioni di euro. Di questi, 7,8 milioni sono destinati alla flotta pesca; 9,9 milioni all’acquacoltura, 3,9 milioni ai Flags (Gruppi di azione locale) pesca e 1,1 milioni all’assistenza locale.

Innovazione, così come ricerca, digitalizzazione e competitività sono fondamentali parole d’ordine. “Superano il mezzo miliardo di euro le risorse a disposizione, nella programmazione 21-27, per il sostegno alle imprese – ha detto l’assessore alle attività produttive Leonardo Marras -. Oltre 200 milioni in più rispetto a quella precedente che ha consentito di attivare investimenti (pubblici e privati) per quasi 875 milioni. Secondo stime col nuovo PR Fesr se ne genererebbero 1 miliardo in più”. “Ci sono 73 milioni per stimolare investimenti in innovazione per la transizione digitale dei processi produttivi – ha proseguito l’assessore -; 50 per il sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo; 240 (160 a fondo perduto, 80 per strumenti finanziari) per il sostegno agli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, e per favorire la transizione ecologica del sistema delle imprese; 132 per incentivare gli investimenti produttivi, migliorare la competitività delle Mpmi, sostenere la creazione di impresa (con attenzione particolare alle micro e piccole imprese femminili e giovanili); 22,8 per sostenere la creazione ed il consolidamento di start-up innovative. Inoltre - ha concluso -, altri 10 sono a disposizione per la promozione turistica, anche digitale, sui mercati nazionale ed internazionale; ed infine 5 per sviluppare nuova occupazione e mantenere la presenza delle imprese nelle aree interne”.

“Lo sviluppo in termini di innovazione digitale della Toscana – afferma l’assessore regionale alle infrastrutture digitali e all’e-government, Stefano Ciuoffo - vede nei finanziamenti europei il motore principale, tra il Pnrr e la programmazione strutturale 21-27. Mai come ora la Regione Toscana e la Pubblica amministrazione si sono trovate di fronte ad una sfida così complessa e strategica, con una tale quantità ed una eterogeneità di progetti da portare avanti in tempi stretti e con tantissimi stakeholders di riferimento, nazionali e locali. Su tutti gli ambiti di finanziamento europeo, la Regione sta individuando principalmente due grandi linee di azione: da un lato il potenziamento, il presidio e il rafforzamento delle infrastrutture e delle piattaforme digitali regionali che gestiscono servizi e dati per tutto il territorio, dall’altro il coinvolgimento attivo di Comuni, Unioni di Comuni, Province e Città Metropolitana di Firenze nell’attuazione della transizione digitale attraverso Avvisi rivolti a loro.

Nel periodo 2021-27 ci occuperemo dunque di semplificazione dei servizi digitali per cittadini e imprese, supporto agli Enti del territorio mettendo a disposizione piattaforme digitali di livello regionale, servizi per la cybersicurezza del territorio toscano, un uso più evoluto delle nuove tecnologie dati, volte a migliorare le capacità di governo, di monitoraggio e di amministrazione del territorio toscano da parte della Regione e degli enti locali coinvolti, un nuovo servizio di facilitazione digitale sul territorio e rivolto ai cittadini con la creazione di una rete capillare di centri fisici”.

Coesione sociale e lotta alle disuguaglianze, “ammonta a circa 235 milioni in sei anni il budget del Fondo sociale europeo destinato a interventi di inclusione sociale (200 milioni) e al servizio civile regionale (35). E’ una spinta finanziaria molto importante per sviluppare tutti quegli interventi che possano contrastare disuguaglianze e marginalità”. Si è aperto così l’intervento dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli al tavolo tematico sull'inclusione sociale, nell’ambito dell’iniziativa “Toscana Europa – i nuovi programmi comunitari cofinanziati dalla regione”, in corso a Firenze. “Il budget destinato all’inclusione sociale nella nuova programmazione comunitaria - ha spiegato l’assessora - è frutto di una precisa volontà politica della Regione finalizzata a ottenere pari opportunità per tutti; una volontà esplicitata anche dai numeri: la dotazione è più del doppio di quella della precedente programmazione. Questa dotazione ci aiuterà a sviluppare politiche e azioni  rivolte a fragilità di tipo socio-economica o legata a una condizione di disabilità o di non autosufficienza con l’obiettivo comune di uscire dalle logiche esclusivamente ‘prestazionali’, limitate quindi all’erogazione di servizi, per costruire invece percorsi reali e condivisi di presa in carico, realizzati ‘intorno’ alle persone e alle famiglie e ‘insieme’ alle persone e alle famiglie, per contribuire a realizzare i loro progetti di autonomia”.

“Mettiamo il massimo impegno - ha detto l’assessore alle infrastrutture Stefano Baccelli - perché queste risorse dell’Unione europea per quanto ben volute non siano a fondo perduto. Finanziamo e investiamo per circa il 18 per cento e questo ci fa essere ancora più sensibili al fatto che dobbiamo attrarre risorse, ma dobbiamo attrarle in modo coerente rispetto alle nostre priorità. Una di queste è il sistema tranviario fiorentino, il rinnovo del materiale rotabile su ferro, la Toscana diffusa e quindi progetti di rigenerazione urbana che valorizzino i luoghi e li connettano in modo sostenibile ed efficiente. Dovremo avere la capacità di coordinare tutti gli strumenti della programmazione europea con le risorse statali e i fondi di coesione e sviluppo. Un esempio sulla rigenerazione urbana: l’indirizzo prevalente dell’Unione europea è di destinare i fondi a aree urbane densamente popolate. Abbiamo presentato 13 progetti con sistemi territoriali che coinvolgono comuni di media e grande dimensione. Il nostro lavoro è destinare altre risorse e portare avanti le aree periferiche e interne e a queste destinare altre risorse statali, piuttosto che regionali, facendo bandi sulla rigenerazione urbana sotto i 15mila abitanti. Ragionamento analogo è per la mobilità. Benissimo lo sviluppo del sistema tranviario fiorentino, ma altrettanto importante è utilizzare un Tpl idoneo alle aree interne e montuose. Per promuovere la Toscana diffusa ci vuole un’ attenzione particolare alle infrastrutture. E nelle prossime richieste sulla programmazione europea ci sarà anche una sorta di sistema tranviario per le aree fiorentine: Pisa, Livorno Lucca, un modello diverso, più leggero, più idoneo, che sarà un modello di mobilità più sostenibile e efficiente”.

“La sfida ambientale - ricorda l'assessore all'ambiente Monia Monni -  quella più importante da vincere e per farlo, raggiungendo gli obiettivi europei fissati al 2030, e quelli più a lungo termine del 2050, la Toscana ha destinato complessivamente risorse pari a circa 338 Mln di euro. Stiamo lavorando su più fronti, anzitutto per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti, in particolare per aumentare l’efficienza energetica degli edifici pubblici, soprattutto quelli più energivori come ospedali, scuole. Sono destinati a questo obiettivo 88 Mln di euro, mentre 102 milioni saranno usati per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tra le altre azioni è da segnalare quella relativa all’economia circolare, cui sono destinati 50 Mln per impianti innovativi per gestire i rifiuti secondo un’ottica di riutilizzo, recupero e riciclo dei materiali”.

Nel corso dei tavoli tematici del pomeriggio é intervenuta anche l'assessora a istruzione, formazione, lavoro, università e ricerca, pari opportunità Alessandra Nardini.

Nardini ha sottolineato che "il Programma Regionale Fondo Sociale Europeo 21-27 rinnova la centralità delle giovani generazioni nell'ambito della sua strategia, destinando circa 381 milioni di euro, circa il 35% dell'intera dotazione complessiva dell'Fse per interventi a loro rivolti”.

"Il nostro obiettivo - ha detto Nardini – è quello di combattere le disuguaglianze, superare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, investire in educazione e diritto allo studio per far sì che nel nostro Paese riparta quell'ascensore sociale che per troppo tempo si è inceppato ".

Nardini ha ricordato inoltre che "tra le principali sfide strategiche c'è anche quella del contrasto del divario di genere che passa dal sostegno alla parità di genere e all'occupazione femminile, contrastando le barriere che ancora ostacolano l'ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro, la loro piena realizzazione ed autonomia." L'Assessora ha sottolineato come su questo fronte sia fondamentale un'azione culturale che parta dalle scuole; al tema della parità di genere è dedicato un obiettivo specifico nel  Programma Regionale Fondo Sociale Europeo 21-27 finanziato con 36 milioni, quasi il triplo rispetto alla precedente programmazione.