Istituzioni
13 gennaio 2016
18:27

Per Svimez la Pa toscana è la migliore d'Italia. Bugli. "Contenti. Lavoriamo per migliorarla ancora"

FIRENZE - Lo Svimez, l'associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno che dal 1946 sforna studi e raccolte di buone pratiche per lo sviluppo del meridione d'Italia, premia la pubblica amministrazione toscana.

Sulla rivista dell'associazione, che analizza le performance di regioni e province italiane dal 2004 al 2012, la Toscana occupa infatti il primo posto. Era prima nel 2004 e si conferma prima nel 2012, quasi a pari merito con il Trentino Alto Adige.

"E' un classifica che ci lusinga. E' la conferma del lavoro fatto da anni in Toscana" spiega l'assessore alla presidenza della giunta regionale, Vittorio Bugli. L'IQI, l'indice realizzato nello studio Svimez, raccoglie ventiquattro parametri riferiti a partecipazione, efficacia dell'azione di governo, qualità della regolamentazione, certezza del diritto e corruzione.

"Il sistema di governo toscano – si sofferma l'assessore – si è sempre basato sulla capacità di riformarsi, con un'interlocuzione continua tra tutte le istituzioni in campo: un progetto di governo che ha sempre ricercato il coinvolgimento dei cittadini e delle loro associazioni. Forse è anche questo che ci ha consentito di essere primi". "Si è dimostrato – aggiunge - anche un sistema di governo dotato dei giusti anticorpi rispetto alla corruzione, che attraverso anche il monitoraggio di più banche dati ha cercato così di combatterla".

"Comunque - rilancia - non ci accontentiamo e dal 2012 non siamo stati fermi. Ci siamo dati da fare per semplificare ulteriormente la vita di cittadini e imprese, con un taglio alla burocrazia. Abbiamo accorciato talune filiere, per rendere l'azione di governo più incisiva. E da quest'anno abbiamo accettato la sfida di tornare a gestire in proprio molte funzioni delle ex Province. Un'opera di semplificazione, con regole e procedure ancora più omogenee, con uffici con il Pegaso nei territori. Questo ci aiuterà a mantenere gli alti standard riconosciuti e magari migliorarli".

"Siamo anche impegnati - conclude - nella sfida, forse più impegnativa, della riforma della sanità. Quella toscana è già una delle migliori d'Italia, ma vogliamo renderla ancora migliore e mantenerla pubblica. E per questo occorre riformarsi".