FIRENZE - Oltre 17,5 milioni di latte lavorato per il Pecorino Toscano DOP, oltre un milione e 361 mila forme prodotte e quasi 1 milione e 103 mila forme vendute, tra tenero e stagionato. Il fatturato al consumo di circa 50 milioni di euro, di cui oltre 10 milioni all'estero. Sono questi alcuni dei dati presentati oggi durante la conferenza stampa tenuta in Regione dal presidente del Consorzio del Pecorino Toscano Dop, Carlo Santarelli e dal direttore, Andrea Righini, insieme all'assessore all'agricoltura Marco Remaschi. Nel 2015 i 15 caseifici del Consorzio hanno lavorato oltre 30 milioni e 322 mila litri di latte in arrivo da 870 allevatori, di cui 245 direttamente associati al Consorzio. Oltre 17 milioni e 543 mila litri di latte sono stati destinati a Pecorino Toscano Dop con un incremento del 2,52% rispetto al 2014.
Le esportazioni sono cresciute del 17,17%. Sul totale dell'export del Pecorino Toscano DOP, l'Europa vale il 50,76%, seguita dall'America con il 39,04% e da Oceania e Asia, con valori pi marginali. Tra i Paesi del Vecchio Continente che amano di pi il Pecorino Toscano DOP, svetta il Regno Unito, con il 12,91%, seguito da Belgio (6,68%), Polonia (5,51%) e Germania (4,23%).
"Sono numeri importanti ha sottolineato l'assessore Remaschi che rappresentano una fetta di economia vera della Toscana. Siamo orgogliosi di presentare questi dati, il Consorzio ha fatto un lavoro intelligente e interessante. Oggi la richiesta di questi prodotti pressante, tanto che nel 2015 non stato possibile far fronte a tutte le richieste. Ma posso aggiungere che sulle nostre Dop e Igp, complessivamente, la richiesta 3 volte tanto rispetto a quello che possiamo produrre. Dobbiamo aumentare in quantit e qualit la produzione e come Regione siamo impegnati a trasferire anche in questo settore i risultati degli studi condotti dalle Universit toscane e dai centri di ricerca".
"Dobbiamo anche lavorare sulla promozione ha aggiunto Remaschi e anche su questo l'Unione Europea sta mettendo a disposizione risorse che dobbiamo riuscire a sfruttare".
Un altro tema quello dei prodotti Dop e Igp da introdurre nelle mense. "Ci stiamo lavorando ha detto Remaschi con il Consiglio regionale e con l'Anci. Puntiamo a introdurre nelle mense almeno un 30% di prodotti Dop e Igp".
Infine la formazione del consumatore. "Solo il 13% - ha sottolineato Remaschi sa che cosa significa Dop e Igp. Da qui l'importanza di partire dalle scuole, dagli asili fino alle primarie e poi su, fino all'Universit , per sensibilizzare e formare le persone alla qualit alimentare. Un tema che si intreccia con la salute, perch migliorare la qualit alimentare e lo stile di vita il miglior modo di fare prevenzione".
I vertici del consorzio hanno inoltre annunciato l'intenzione di lavorare ad un evento, sulla falsariga di quelli gi sperimentati nel comparto del vino, per attrarre a Firenze buyers e giornalisti. L'evento potrebbe essere organizzato per i primi mesi del prossimo anno.
"Abbiamo ora la Dop del pane Toscano ha concluso Remaschi potremmo mettere insieme, ad esempio, le Dop del pecorino toscano, quella del prosciutto e l'olio extravergine di oliva. Dobbiamo ricordare che l'agroalimentare di qualit della Toscana un grande veicolo per il turismo, al tempo stesso il turismo un grande veicolo per il nostro agroalimentare di qualit ".