Il lavoro costante e capillare delle istituzioni per favorire la parità di genere e la determinazione vincente di una donna, Maura Latini, che ha incarnato il ‘sogno americano’. Questi gli elementi che hanno animato la tavola rotonda ‘Di pari passo’, organizzata in collaborazione con Anci e con la Commissione Pari opportunità della Regione Toscana per valorizzare le esperienze portate avanti dalle pubbliche amministrazioni della Toscana per favorire un’effettiva parità di diritti tra uomini e donne. Molte le esperienze raccontate da piccole e grandi realtà, fino alla storia di Maura Latini, che ha iniziato a lavorare come cassiera alla Coop ed è oggi la presidente di Coop Italia, alla quale Cristina Manetti, capo di Gabinetto del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e ideatrice de ‘La Toscana delle donne’, ha consegnato la riproduzione in plexiglass di ‘Umanità’, la statua di Sauro Cavallini scelta come simbolo della manifestazione.
“La Toscana delle donne accende i riflettori sugli obiettivi, le problematiche, i bisogni delle donne – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani commentando l’iniziativa - ma su questi temi è importantissimo anche il lavoro che la Commissione pari opportunità della Regione Toscana svolge tutto l’anno, fianco a fianco con i Comuni e con le tante amministratrici toscane. Ringrazio la presidente della Commissione Francesca Basanieri per il suo grande impegno e per la dedizione con cui segue ogni realtà raccogliendo esperienze e buone pratiche”.
“Quella che stiamo portando avanti è una battaglia culturale – ha detto Manetti durante la consegna del riconoscimento a Latini - per fare in modo la donna sia sempre più protagonista e sia veicolo di un nuovo umanesimo, della riscoperta dei valori essenziali per l’essere umano. E’ proprio con questo intento che abbiamo scelto come simbolo ‘Umanità’, una bellissima scultura di Sauro Cavallini che la Fondazione Cavallini ci ha concesso di utilizzare come emblema della manifestazione. L’esperienza di Maura Latini mostra chiaramente quanto lontano possano portare la competenza e la determinazione femminile”.
“Fatico a dire di essere stata brava – si è schernita la presidente di Coop Italia Latini – ho sempre detto di essere stata fortunata, ma una grande donna come Michela Murgia mi ha fatto notare che nessun uomo si sarebbe mai detto fortunato se avesse fatto il mio stesso percorso, avrebbe invece cantato le sue lodi. Perchè noi donne siamo diverse, non siamo abituate a lodarci. Per seguire i propri sogni occorre impegnarsi, prepararsi, lottare e saper imparare sia dai successi che dai fallimenti. Io mi sono trovata in Coop quasi per caso, ma lì ho trovato un’impresa particolare,che lascia spazio e che per missione cerca di migliorare la vita delle persone. Strada facendo ho capito che impegnandomi e conquistando ruoli di responsabilità avrei avuto maggiore autonomia ed avrei contribuito a questo sogno di migliorare l’ambiente e la vita degli animale e delle persone. In Italia la parità di genere è incompiuta e le istituzioni dovrebbero con forza mettere a disposizione delle famiglie quei servizi necessari perché la donna smetta di essere votata alla cura degli anziani e dei bambini, ma possa essere libera di impegnarsi nel mondo del lavoro. Molto potrebbero fare anche le imprese. Alle ragazze dico di credere in sé stese e di sfruttare tutti quegli strumenti che le leggi, anche se spesso disattese, prevedono per aiutarci”.
Lavorare insieme è l’unica via verso un’effettiva parità di genere anche per la presidente della Commissione pari opportunità della Regione Toscana Francesca Basanieri, che spiega: “Le istituzioni devono lavorare all’unisono e in maniera coerente e capillare per modificare una cultura che non è ancora paritaria. La Regione Toscana e tanti Comuni, anche i più piccoli, stanno portando avanti numerosi progetti, anche validi. Si lavora soprattutto con le scuole, perché è chiaro che la lotta agli stereotipi e la promozione di una vera parità di diritti inizia dalla più giovane età. Procedere tutti insieme, con coerenza, è l’unico modo per riuscire davvero a cambiare una mentalità ancora troppo radicata”. Riguardo alla rappresentanza femminile in politica e nei vertici istituzionali, Basanieri ha aggiunto: “Le leggi sulle quote rosa sono servite e servono per creare un circuito virtuoso e far capire che anche le donne possono fare politica, amministrare, essere manager. Oggi sono ancora necessarie, in futuro mi auguro che questo meccanismo venga interiorizzato e non sia più necessario il richiamo al rispetto di disposizioni normative. Purtroppo il contesto attuale non è dei migliori, basti pensare che l’Italia nel 2023 ha perso ben 13 posizioni nella graduatoria mondiale della parità di genere. Questo brusco calo è collegato soprattutto al tema del lavoro e alla scarsità di figure femminili apicali. C’è molto da fare e vinceremo questa battaglia solo se istituzioni locali, nazionali, categorie e privato lavoreranno insieme”.
Il punto di vista di uomini alla guida di importanti istituzioni, in prima fila per una maggiore rappresentanza femminile, è stato espresso dal presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo e dal presidente Anci Toscana Matteo Biffoni.
“Costruire le condizioni perché i due generi possano essere equamente rappresentati è senza dubbio una questione che riguarda anche, se non soprattutto, gli uomini – ha detto Mazzeo - La Toscana è molto avanti su questo fronte: siamo la Regione con il maggior numero di consigliere regionali in proporzione al numero degli eletti, e siamo anche la prima Regione ad aver introdotto nelle nomine dei meccanismi di controllo per un’effettiva equità”. Mazzeo ha concluso con un appello agli uomini, soprattutto ai più giovani: “Non indigniamoci solo di fronte alle manifestazioni più plateali della violenza di genere – ha detto - non nascondiamoci dietro l'idea di non essere dei carnefici, se sappiamo di casi di violenza denunciamoli, perchè finché verrà tollerata da parte nostra anche la più minima forma di oppressione saremo complici di un sistema strutturalmente discriminatorio sul piano sociale, civile ed economico”.
“Sembra assurdo che nel 2023 ci sia bisogno di ribadire che la parità di genere è naturale, al di là delle differenze fisiologiche– ha aggiunto Biffoni – Dovrebbe essere chiaro che uomini e donne dovrebbero avere lo stesso spazio in tutti gli aspetti della vita, nei ruoli pubblici, nei vertici delle aziende. E’ assurdo che la parità di genere debba essere ancora ribadita, ma i recenti fatti di cronaca, ci dicono che è necessario. Il lavoro che dobbiamo fare è soprattutto culturale, quindi aumentare le pene non basta, non è risolutivo. Serve un grande lavoro educativo, soprattutto da parte delle famiglie dei maschi, e serve pensare anche all’educazione affettiva nelle scuole, fatta da personale appositamente formato".