Ambiente
24 luglio 2014
12:13

Parchi, la Giunta approva la nuova proposta di legge

FIRENZE -  I parchi, le aree protette e i siti toscani di interesse comunitario per i loro  valori di biodiversit avranno presto un'unica  legge regionale che li governa.

E' stata approvata in giunta la proposta di legge "Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale", strumento normativo che riordina la materia di quel bene comune complesso che rappresenta circa il 17% della superficie regionale e che per la prima volta in Toscana adesso viene concepito come un "unicum".

La proposta di legge, in modo originale rispetto al passato e al quadro normativo nazionale e di molte Regioni, si propone quale "testo unico" in materia.

Al suo interno si trovano le norme relative all'istituzione, alla pianificazione integrata e alla gestione dell'intero sistema delle aree naturali protette  e dei siti di interesse comunitario per la tutela della biodiversit , la disciplina per la Vinca (Valutazione di Incidenza) nonch quella delle Guardie Ambientali Volontarie (GAV). Questo, in base a un principio di unitariet delle politiche di tutela, conservazione e valorizzazione del ricco e variegato "Patrimonio Naturalistico Ambientale Regionale".

Insomma, si tratter di una disciplina completa, immediata, univoca e coordinata che consentir la gestione integrata della molteplicit dei siti e delle realt di interesse naturalistico ed ambientale presenti in Toscana, compresi i siti Natura 2000, che fino ad oggi hanno avuto separate e non sempre chiare modalit di gestione, valorizzando ed ampliando le competenze e la "regia" della Regione ed una pi efficace governace sub regionale degli Enti Parco regionali e delle Province.

"Questa proposta - spiega l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini - attesa da due legislature nasce dall'esigenza di riordinare la materia dei parchi, delle aree protette e della cosiddetta rete Natura 2000, cio i siti di interesse comunitario, che in Toscana sono molteplici ed hanno gi un riconoscimento dettato dalle disposizioni comunitarie. Oltre alla necessit di conformare la materia alle novit normative europee e nazionali, avevamo quella di introdurre  misure di semplificazione e di snellimento burocratico. Tutto con l'intenzione di rilanciare il sistema, creando uno strumento valido, insieme all'azione di tutela e conservazione dei beni naturalistici, per la promozione e la valorizzazione di queste aree, integrando la tutela dell'ambiente con il turismo, l'agricoltura, la ricerca scientifica e l'educazione ambientale".

Le principali novit :

Solo 4 categorie di aree di interesse naturalistico - Quattro tipologie di aree tutelate: Parchi regionali, Riserve naturali regionali, comprensive anche delle aree di interesse locale ed i parchi provinciali, Siti di Interesse Comunitario (SIC) comprensivi anche dei siti di interesse regionale e Zone di Protezione Speciale (ZPS).

Sar quindi aggiornata e semplificata la classificazione delle aree protette sub regionali che verranno tutte raggruppate nell'unica tipologia di "Riserve naturali" eliminando le categorie dei parchi provinciali e degli ANPIL (aree naturali protette di interesse locale) classificazioni che rispondono ad esigenze pi locali che non al dettame della legge nazionale 394 che non le contempla.

Tutto questo avverr entro 1 anno dall'entrata in vigore della ad legge d'intesa con gli  enti locali, in un rapporto di collaborazione fra territori e Regione Toscana. Le Province manterranno il coordinamento del sistema delle aree protette sub regionali e la competenza sulle riserve provinciali. Queste ultime potranno essere gestite anche da Unioni di Comuni o da singoli Comuni laddove quel livello amministrativo risulter , previa valutazione della Regione Toscana e specifiche convenzioni, il livello pi adeguato per la gestione.

Riduzione e snellimento degli organi degli Enti Parco regionali - Saranno riviste la composizione e le competenze degli organi, in particolare riducendo il numero dei componenti del Consiglio direttivo e sopprimendo, l dove esiste ancora, la giunta esecutiva.

L'obiettivo rendere il pi uniforme possibile e rilanciare la governance dei tre parchi regionali riguardo gli atti fondamentali per la pianificazione e la programmazione economica finanziaria in coerenza con l'evoluzione della disciplina introdotta in questi ultimi anni che ha modificato l'assetto originario e l'organizzazione di questi enti. 

Nello specifico, i rappresentanti delle categorie economiche, degli enti di ricerca e delle associazioni ambientaliste presenti sul territorio, faranno parte della Comunit del Parco con funzioni propositive e consultive.

Al consiglio direttivo, che dovr essere composto da membri con specifiche comprovate esperienze e professionalit , designati dalla Regione e dagli enti locali di riferimento, spetter tra le altre competenze, l'adozione degli atti obbligatori di pianificazione e regolamentazione dell'ente oltre che dei bilanci e dell'attuazione degli indirizzi espressi dalla comunit del parco.

Per introdurre forme di maggiore coordinamento e uniformit tra le attivit dei singoli parchi, le attivit di carattere amministrativo dei tre parchi potranno essere gestite o governate in maniera uniforme anche con unico centro di coordinamento e con forme di collaborazione per consentire oltre all'uniformit anche una razionalizzazione delle spese.

E' inoltre confermato il ruolo di supporto dei Comitati scientifici dei Parchi  che si relazioneranno con la Consulta Tecnica della Regione.


Semplificazione ed efficienza della pianificazione e programmazione - Il Piano del parco sar uno strumento unico ed integrato e discipliner , insieme ed in raccordo col Regolamento del Parco,  il futuro del parco tenendo conto, oltre che degli obiettivi di tutela e di conservazione, anche delle attivit socio-economiche. Quindi sar eliminata la dicotomia tra Piano del parco e Piano socio-economico (PPES) ed i tanti piani attuativi.

La novit oltre che i contenuti riguarda anche le procedure: il Piano unico sar predisposto dal Consiglio direttivo, sentita la Comunit del Parco, ma sar adottato ed approvato dal Consiglio Regionale. I parchi avranno un anno di tempo dalla approvazione della legge per uniformare ed aggiornare i piani  esistenti e trasmettere  le loro proposte di Piano unico alla Regione per la sua approvazione. Saranno quindi riallineati e aggiornati gli importanti strumenti di pianificazione dei parchi.

Consulta e Osservatorio - Saranno riformati gli strumenti di supporto scientifico della Regione. Viene confermata la Consulta regionale delle attivit delle aree protette per la biodiversit , ampliata la sua composizione per renderla efficace nella sua funzione di supporto scientifico della Giunta regionale. Viene costituito il nuovo Osservatorio regionale per la biodiversit terrestre e marina, quale sede di supporto agli uffici regionali competenti in materia di raccolta dati e informazioni sulla biodiversit , recuperando la positiva e pluriennale esperienza della Osservatorio Toscano Cetacei.

Valorizzazione - I parchi saranno oltre che uno strumento per la tutela delle risorse naturali ed ambientali, anche una valida sede per la valorizzazione delle attivit antropiche compatibili come l'agricoltura ed il turismo sostenibile . Diventeranno quindi una parte importante della valorizzazione del tessuto economico di un territorio, anche sotto il profilo del cosiddetto "turismo verde", che in Toscana pu interconnettersi con altri turismi o altre valenze e vocazioni del territorio come le citt d'arte, il turismo balneare, il turismo montano ed eno-gastronomico. Si prevede che i parchi possano concedere l'uso del nome e dell'emblema (marchio) ai produttori di beni e servizi locali che presentano caratteristiche di qualit , di sostenibilit e di tipicit territoriale.  In sintesi, questa legge rilancer il ricco sistema di aree naturali e siti comunitari facendo tesoro  della pluridecennale esperienza dell'intero sistema regionale.