FIRENZE - Dopo l'incidente e la morte ieri di un cavallo nel corso delle prove del palio di Siena il ministro al turismo Michela Brambilla era stata tra le pi polemiche: aveva reclamato un esame pi rigoroso della corsa e detto e ripetuto che "il palio non intoccabile". "Alla Brambilla dice il presidente della Toscana, Enrico Rossi - rispondo che non si fa marketing politico sul palio di Siena, perch il primo fa ridere e il secondo cosa troppo seria, merita rispetto e nessuno ha il diritto di offendere". Al ministro Rossi consiglia "di occuparsi di ci che gli compete, visto che il lavoro non le manca". "Infatti il turismo nel nostro paese spiega il presidente - sta subendo, proprio in questo momento, gli effetti negativi della vicenda rifiuti di Napoli. Siamo nel pieno della stagione turistica e l'Italia fa notizia nei media di tutto il modo per l'immondizia che continua ad invadere la citt partenopea. Un problema che il governo, nonostante gli impegni del presidente del consiglio, non e' riuscito ancora a risolvere".
Quindi Rossi si sofferma sull'incidente. "Un cavallo che muore al palio una tragedia - spiega - E occorre fare di tutto per prevenirla. E' quello che a Siena viene fatto da anni. Purtroppo, quando le tragedie sono legate a fatalit e casi fortuiti, poco si pu fare. E' un po' come nella vita, dove si vive e si muore". E' quello che successo ieri. Messi, il baio di sei anni della Chiocchiola, ha urtato violentemente lo steccato della curva di San Martino, probabilmente entrando con una traiettoria sbagliata, e inutili sono stati i soccorsi e il pronto trasferimento alla clinica veterinaria del Ceppo. Era dal 2004 che non moriva un cavallo del Palio: allora tocc ad Amoroso, che sbatt contro un colonnino.
"Il Comune di Siena da anni lavora sul fronte della sicurezza dei cavalli, che come ha ricordato il sindaco Ceccuzzi rimane il primo impegno - prosegue Rossi - : purtroppo a volte contro certe fatalit niente possibile". Molti sono stati gli interventi fatti negli ultimi anni: dai controlli antidoping iniziati nel 1999 ad un protocollo ed un percorso da rispettare nell'addestramento degli animali, dall'istituzione di un albo di quadrupedi adatti ad una corsa come quella di Siena, sul tufo e piena di curve, al divieto nel 2000 di usare purosangue inglesi, perch troppo veloci e quindi pi a rischio. Anche la pista e' stata modificata in alcuni punti. Nel 1999 proprio sulla curva di San Martino, quella dove accaduto l'incidente ieri, furono installate nuove barriere ad alto assorbimento. Nel 2005 fu innalzato il parapetto alla curva del Casato e installate protezioni in cuoio a tutte le curve. Da ben ventiquattro anni i cavalli sono poi sottoposti a visite veterinarie specifiche.