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Lucca
12 agosto 2024
19:30

Pace e riconciliazione: il messaggio di Sant'Anna di Stazzema

Fu il teatro di una delle stragi più tremende del 1944. "Ma all'odio non si può rispondere con l'odio"

Pace e riconciliazione: il messaggio di Sant'Anna di Stazzema

La mano di una ragazza tedesca stringe al fianco un ragazzo italiano, la voce a tratti tremante per l'emozione, mentre insieme raccontano dal palco del sacrario l'esperienza del campo di pace. Accade a Sant’Anna di Stazzema, ottanta e tre generazioni fa teatro della peggiore ferocia umana, uno degli eccidi più tremendi nell’estate di sangue e fuoco del 1944 con 560 vittime inermi. Ottanta anni complicati anche solo per cercare la verità, complice l’oblio di Stato. Ma oggi dalla cenere cresce il germoglio di un luogo di rinascita.    

A Sant’Anna i tedeschi, con la complicità di alcuni fascisti italiani, massacrarono e uccisero chiunque e ovunque senza pietà: con le raffiche delle mitragliatrici, con colpi di pistola a bruciapelo, con i lanciafiamme, inferiendo sui corpi dei bambini come al tiro al piattello e sulle donne in dolce attesa. Non fu una rappresaglia: forse un modo per tagliare i ponti tra popolazione  e partigiani, sicuramente un eccidio pianificato a tavolino.  Sant’Anna era considerato un luogo sicuro e molti erano sfollati lì dalla costa. 

Uccisero Anna Pardini, l'ultima nata del paese che aveva appena venti giorni. Uccisero Evelina, che quella mattina aveva le doglie del parto. Uccisero Genny. Uccisero il prete Innocenzo, che implorava i soldati di risparmiare la sua gente. Uccisero più di un prete. Uccisero gli otto fratellini Tucci con la loro mamma. Uccisero tanti ragazzi e bambini che non avevano ancora sedici anni e che riempiono, con i loro volti, un pannello intero del museo: 560 vittime (394 quelle identicate), 130 solo i bambini. 

Nuovi volti 
I numeri, si sa, spesso non trasmettono empatia ed orrore, anche se dovrebbero. Scivolano via veloci: anche quelli dei martiri di Sant’Anna.  E così, per l’anniversario degli ottanta anni dalla strage,  duecento foto inedite delle vittime sono state raccolte e proiettate nel corso della cerimonia della domenica sera e saranno poi aggiunte alla collezione del museo visitabile in paese.  Foto, con nomi e cognomi, come quelle del piccolo Renzo imbronciato davanti al fotografo, di Giancarlo sul seggiolone con il cappottino nuovo oppure degli emozionati sposini Pierini Bertelli nel giorno del matrimonio, che ben raccontano le tante vite interrotte in una mattina di sabato.    

Rinascita e riconciliazione
Sant’Anna divenne in poche ora un cimitero di guerra: la guerra peggiore, quella che si accanisce sui civili. Si volle, a forza, dimenticare la strage e i suoi responsabili. Poi dalle gole strozzate dei superstiti riprese nel tempo il racconto, che nell’edizione 2024 è divenuto anche un pod-cast, “Cenere”, distribuito sulle più importanti piattaforme streaming.  

Nel 1971 nacque l’Associazione Martiri. Poi arriveranno i processi. Nacque il Parco della Pace, oggi riconosciuto dall’Europa. Ed oggi da Sant’Anna risuonano copiose le parole che invitano alla riconciliazione e al dialogo tra i popoli, alla pace e al disarmo.  

Ne parlano  i disegni realizzati da bambini di tutto il mondo, in una mostra inaugurata la mattina del 12 agosto ed organizzata dall’Associazione Robert Kennedy Human Rights Italia e Colors for Peace.  Ne parlano i  quadrati di tessuto ricamato che tappezzano come una scacchiera colorata il ciglio lungo il sentiero che dal borgo sale verso il sacrario: ogni quadrato una città diversa, non solo toscane e non solo italiane  

Odiare non è la soluzione
Di pace e solidarietà, nonostante il dolore mai sopito,  parlano i superstiti: quelli ancora oggi in vita, che sono sempre di meno (forse oramai la metà dei quindici di sette anni fa).  
Lo fa ad esempio, presente alla cerimonia,  Adele Pardini, che nel giorno dell’eccidio aveva quattro anni e fu salvata da una delle sorelle. Lo fa Mario Marsilii, sei anni nel giorno della strage ed oggi ottantasei: fu salvato dalla mamma Genny, che lo nascose sopra due pietre sporgenti sopra l’ingresso della stalla e poi attirò verso di sé l’attenzione  togliendosi uno zoccolo e lanciandolo contro i carnefici tedeschi che le spararono. Passò otto ore su quelle pietre e vide uccidere e dare alla fiamme nella stalla gran parte della sua famiglia. Si ustionò anche lui, raccolto da un passante alla sera e salvato dagli unguenti delle suore.  

Chiedere ai superstiti di perdonare è troppo. Ma alla violenza subita sanno che non si può rispondere con l’odio e il rancore.  

Lo ripeteva sempre Enrico Pieri, superstite e testimone a dieci anni, scomparso nel 2021. “Chiudersi in se stessi o covare rancore sarebbe stata la reazione più naturale” ammetteva.  E sette anni più tardi Pieri infatti emigrò. “Ma arrivato in Svizzera – ricordava a chiunque glielo chiedeva - capii che non si doveva e non si poteva più odiare. Capii che eravamo tutti europei: figli di un’Europa nata proprio a Sant’Anna, a Marzabotto o nei campi di concentramento. Sentii così il dovere di superare il rancora e parlare di pace”. Tornò in Toscana. Iniziò a girare per le scuole e ad incontrare  i giovani che venivano a Sant’Anna.

Facciamo vivere i luoghi di memoria
Ventitremila persone hanno visitato nel 2023 Sant’Anna. Lo ricorda il presidente del Parco della pace Umberto Mancini. “Servono strade e strutture di acccoglienza adeguate – ripete - I luoghi di memoria vanno fatti vivere”.  Gli fa eco il sindaco di Stazzema. Il presidente Giani annuisce e si dice pronto a cercare le risorse necessarie per costruire strade e foresteria. 

Il coro dei bambini 
La cerimonia volge al termine. Le bambine e i bambini del Coro delle voci bianche del Festival Puccini di Torre del Lago intonano l’inno di Mameli.  Due aerei del quarto stormo di Grosseto dell’aeronautica militare passano per l’ultima volta, con un inchino. Il corteo si scioglie e  i radioamatori, che per tutta la mattina hanno diffuso  per l’intera penisola le voci di tutti gli interventi, cessano le trasmissioni. 


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Clicca qui per vedere l’intervento, nel 2021, in occasione del Giorno della Memoria
https://www.intoscana.it/it/dettaglio-video/memoria-enrico-pieri-facciamo-dei-futuri-europei-affinche-non-ci-sia-unaltra-santanna/