Università e ricerca
24 luglio 2013
9:09

Nidi d'infanzia, approvato il nuovo regolamento regionale

FIRENZE - Approvato il nuovo regolamento regionale per i servizi all'infanzia. La Toscana compie un nuovo passo avanti nella qualificazione dei propri servizi rivolti ai bambini di et compresa tra i 3 mesi ed i 3 anni. Il nuovo regolamento introduce novit riguardo alla qualificazione del personale che opera nei nidi, al rapporto numerico tra educatori e bambini, alle caratteristiche delle strutture e punta molto sull'armonizzazione tra i servizi creando un Coordinamento gestionale e pedagogico di ambito zonale.

D'ora in avanti nei nidi toscani gli operatori dovranno essere laureati o diplomati, il rapporto tra educatori e bambini sar di 1 a 6 per i bambini sotto i 12 mesi, di 1 a 7 per i bambini tra i 12 e i 24 mesi e di 1 a 10 per i bambini tra i 24 e i 36 mesi. Le strutture dovranno dedicare una media di 5 metri quadri a bambino. Il regolamento prevede, inoltre, che tutti i nidi abbiano una carta dei servizi per aiutare le famiglie nella scelta della struttura pi adatta alle loro esigenze e che in ogni Comune possa essere istituito un registro degli educatori, per mettere a disposizione delle famiglie personale qualificato disponibile per prestazioni private.

"Questo nuovo regolamento - spiega la vicepresidente della Toscana ed assessore regionale a scuola, universit e ricerca, Stella Targetti - punta a innalzare la qualit dei servizi per la prima infanzia e a semplificare le regole. Il primo obbiettivo si raggiunge prestando particolare attenzione alla qualifica professionale di chi lavora nei nidi e quindi sta quotidianamente con i bambini. La semplificazione passa invece da alcune nuove norme e dal tentativo di creare un sistema sempre pi integrato tra pubblico e privato e una governance del sistema sempre pi omogena a livello zonale e regionale". "Questo - prosegue Targetti - dunque un regolamento che vuole essere all'altezza del sistema toscano di servizi per la prima infanzia, che riconosciuto come uno dei migliori a livello nazionale".

Il nuovo regolamento stato approvato nella seduta della Giunta regionale nei giorni scorsi, dopo aver compiuto un percorso di confronto e concertazione durato due anni. Il testo, infatti, stato discusso prima nelle Conferenze zonali dell'istruzione, poi con Anci ed infine in Consiglio regionale, dove la Commissione cultura l'ha approvato all'unanimit il 3 luglio scorso.

Principali novit contenute nel regolamento:

- Definiti i nuovi standard e i requisiti strutturali e organizzativi dei servizi educativi. Si scelto di consentire maggiore flessibilit nel rapporto tra numero dei bambini e metri quadri della struttura e tra numero dei bambini e numero degli operatori:

1) Fino ad oggi le regole prevedevano 6 metri quadri per bambino, riducibili a 4 metri in ambienti polifunzionali (cio nelle strutture dove i bambini usano gli stessi spazi per pi funzioni: giocare, mangiare, dormire). Con il nuovo regolamento si passa a 5 metri quadri per bambino. E' inoltre prevista la possibilit di accogliere bimbi in soprannumero (20% in pi ) rispetto alla capienza della singola struttura, considerando che la frequenza del nido piuttosto irregolare e che di solito i bimbi presenti sono in numero inferiore rispetto agli iscritti.

2) Il rapporto numerico tra educatori e bambini fino ad oggi era 1 a 6, che passava a 1 a 9 in caso di assenza di bambini sotto i 18 mesi. Da oggi il rapporto diventa pi flessibile: 1 a 6 per i bambini sotto i 12 mesi; 1 a 7 per i bambini tra i 12 e i 24 mesi; 1 a 10 per i bambini tra 24 e 36 mesi.

- Fissati i titoli di studio necessari per l'esercizio delle funzioni di educatore, personale ausiliario e del coordinatore pedagogico dei servizi per l'infanzia: per esercitare la funzione di educatore serviranno lauree e diplomi tematici, non sar pi possibile accedere a questo incarico per chi ha solo qualifiche professionali o il titolo di operatore sociosanitario. Dato che la qualit dei servizi passa principalmente dalla qualit del personale impiegato, si voluto puntare sulla maggiore qualificazione possibile del personale (ferma restando la salvaguardia dei lavoratori gi impiegati e di chi era gi in possesso dei titoli precedentemente richiesti). L'elenco dettagliato di tutti i titoli di studio necessari per accedere al ruolo di educatore, personale ausiliario e del coordinatore pedagogico dei servizi per l'infanzia riportato nell'art.13 e seguenti del regolamento;

- Nasce il Coordinamento gestionale e pedagogico dei servizi e di ambito comunale e zonale, con l'obiettivo di superare le le differenze -a volte molto marcate- che si riscontrano tra servizi, anche all'interno di uno stesso Comune. Il Coordinamento sar un organismo di raccordo che punter ad armonizzare le regole e, in prospettiva, anche le tariffe;

- Due nuovi strumenti a disposizione delle famiglie: per aiutare le famiglie a scegliere la soluzione pi adatta per le loro esigenze ed alle loro aspettative, ogni struttura pubblica e privata dovr dotarsi di una carta dei servizi. Ogni Comune potr inoltre istituire l'elenco comunale degli educatori, in modo da mettere a disposizione delle famiglie personale qualificato per lo svolgimento di prestazioni di tipo privato;

- Potenziamento dei nidi domiciliari: questi servizi si ispirano all'esperienza delle tagersmutter di derivazione nord europea, sono pi flessibili ed hanno costi inferiori rispetto ai nidi classici. Vengono attivati presso un'abitazione, dove un operatore professionale accoglie da 3 a 6 bambini. La presenza di un operatore professionale imprescindibile nell'ottica della salvaguardia della qualit del servizio e della sicurezza dei bambini. Il nuovo regolamento, al fine di ridurre i rischi legati alla 'solitudine' dell'operatore (che pu ammalarsi, avere malori, avere impegni urgenti e imprevisti, ecc), introduce la necessit di procedure per le sostituzioni o la compresenza di pi operatori in caso di preparazione dei pasti.

- Riclassificazione dei servizi educativi, che potranno cambiare denominazione per adeguarsi alla normativa nazionale.

Il regolamento stabilisce inoltre la possibilit di sperimentare servizi educativi per bambini da 3 mesi a 6 anni, i procedimenti per l'autorizzazione e l'accreditamento delle strutture, le modalit di vigilanza e controllo da parte dei Comuni (minimo di due ispezioni all'anno).

Notizia collegata: Nidi d'infanzia, i numeri in Toscana