Istituzioni
Firenze
21 ottobre 2023
13:32

Next Generation Fest, Giani: “Ascoltiamo bisogni ed esigenze per farne proposte concrete”

Sul palco anche il ministro Andrea Abodi ed il portavoce del presidente Bernard Dika

Accorciare le distanze con i giovani, ascoltarne bisogni ed esigenze per trasformarle in proposte concrete. Scoprire le storie di successo, delle tante ragazze e ragazzi che ce l’hanno fatta e che riescono in modo positivo a influenzarne altre e altri. Dedicare spazio anche al fallimento, alla caduta e alla paura di sbagliare, vero freno verso la ricerca del proprio percorso. Si è aperta stamattina la seconda edizione di Next Generation Fest al Teatro del Maggio a Firenze. Sul palco, a condurre, la giornalista Veronica Maffei e la cestista, modella e creator Valentina Vignali.

La prima parte, dedicata ai saluti istituzionali, è stata aperta dal presidente Eugenio Giani che ha definito l’evento come lo strumento “ per creare una dimensione di ascolto con i giovani. Una modalità, come sperimentato un anno fa, che ci pare quella giusta. Parlare attraverso coloro che nei fatti hanno dimostrato di esser influenti verso le opinioni e le idee in cui credono i giovani. Con il loro modo di essere e comunicare. Un modo – ha aggiunto -per aiutare anche noi a capire quali possono essere le proposte giuste a cui dare attuazione attraverso i nostri strumenti, per dare una risposta concreta a bisogni, problemi, valori e aspirazioni. Un’occasione per capire ciò che voi volete e ciò che di conseguenza noi possiamo fare per voi”.

Il ministro per lo sport Andrea Abodi ha iniziato il proprio intervento definendo l’obiettivo della giornata: “accorciare le distanze con i giovani attraverso non soltanto l’ascolto, ma anche con la traduzione di questo in opportunità. Quindi dialogo, ascolto, riflessione, elaborazione, progettazione e realizzazione. Anche le parole sono un po' stanche e spetta a noi a noi saperle tramutare in fatti. La distanza temporale tra le cose dette e quelle fatte va accorciata e ridotta al minimo”.

“Lo sport – ha proseguito il ministro - è entrato nella costituzione, non come diritto ma come un valore educativo, sociale e di promozione del benessere psico fisico. Ciò significa che dobbiamo tradurlo in un diritto che ancora non c’è. Come? Attraverso la scuola, luogo dove si consacra questa opportunità. Ma anche migliorando le strutture e la presenza nei programmi didattici, dando più possibilità a personale qualificato, migliorando il rapporto scuola-associazioni sportive per facilitare l’accesso stesso alle strutture. L’Italia vince molto nello sport ma ancora non siamo del tutto convincenti circa l’idea che lo sport faccia ben non soltanto al fisico, ma anche alla pische e all’anima. Una difesa immunitaria sociale che va rafforzata come tutte le altre”. Poi anche un elogio all’importanza del servizio civile universale (“meravigliosa opportunità di cittadinanza attiva, un allenamento alla generosità sociale, un’esperienza umana che merita di essere vissuta. Vogliamo creare una comunità per conoscere il percorso di chi lo ha fatto, per valorizzare tante opportunità che si perdono nelle pieghe della burocrazia e che invece merita di essere promosso”) ed infine un consiglio alla platea di ragazze e ragazzi: “Abbiate coraggio e  intraprendenza, stimolateci e provocateci nel modo giusto. Allenatevi alla socialità, tenete conto di coloro che restano indietro, partecipate. Riscoprite ideali e anche ideologie. Altrimenti ci si allontana e la distanza non si accorcia”.

Il portavoce Bernard Dika arriva a bordo del camper di Giovanisì “che abbiamo allestito per girare tutte le scuole toscane e portare tutte e 70 le opportunità del progetto Giovanisì e raccontarle a ragazze e ragazzi. Opportunità che negli ultimi dodici anni sono state colte da oltre mezzo milione. Opportunità che non conosciamo abbastanza e che dobbiamo raccontare”. “Il successo di tante storie – ha aggiunto - non nasce da solo ma dalla fatica e dai fallimenti. Ecco vogliamo parlare del fallimento, perché non se ne parla abbastanza e non va nascosto: una caduta non è una finestra che si chiude ma una porta che si apre. Altrimenti ci saranno sempre più giovani che non fanno quello che vorrebbero per paura di sbagliare. E’ questo che frena tanti, perché la nostra società non accetta lo sbaglio, il fallimento. Non fermatevi e non fermiamoci perché altrimenti non riusciremmo ad esprimere il potenziale di una generazione. Non esiste la perfezione, non date retta a chi dice che esiste il guadagno facile senza impegno. I social su questo a volte sbagliano. Vorrei invece raccontare gli esempi positivi e non esaltare tutte le storie come se non avessero avuto ostacoli o richiesto impegno. La rimozione degli ostacoli a cui fa riferimento l’art 3 della costituzione spetta non soltanto alle istituzioni ma a tutti noi che dobbiamo opporci alle disparità e disuguaglianze che viviamo e osserviamo tutti i giorni”. 

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