Si chiama Faf, Fondazione Alinari per la fotografia, l'organismo appena creato dalla Regione Toscana per gestire il patrimonio Alinari, costituito da fotografie, negativi su lastra, apparecchi fotografici, realizzate e accumulate nell'arco di numerosi decenni dai Fratelli Alinari, fotografi fiorentini.
Ha firmato l'atto davanti ad un notaio oggi pomeriggio in Palazzo Sacrati Strozzi, sede della presidenza regionale, il presidente Enrico Rossi.
“Nasce oggi – sono le parole del presidente Rossi - la Fondazione Alinari per la fotografia. Si chiude un percorso iniziato con l'acquisizione da parte della Regione Toscana, nel gennaio scorso, del patrimonio fotografico Alinari, cinque milioni di pezzi che documentano un secolo e mezzo di storia toscana, italiana e internazionale. Un grande, immenso patrimonio culturale e artistico di rilevanza mondiale che in questo modo potrà restare nel presente e per le future generazioni. Da oggi parte un nuovo capitolo di una grande storia. E’ un’operazione di politica culturale tra le più importanti nel corso degli ultimi cinque anni. Non esistono Fondazioni come questa, molti altri depositi sono stati smembrati, venduti e non sufficientemente valorizzati – commenta il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – Quello che abbiamo concretizzato oggi è un esempio di politica culturale moderna, seria, profonda, di cui potranno usufruire tutti i cittadini, e non solo della nostra regione e del nostro Paese. Compito della Fondazione e del comitato scientifico sarà valorizzare bene questo patrimonio – prosegue Rossi –. Sono sicuro che questa iniziativa assumerà un grande valore anche sotto il profilo economico, che fra alcuni anni sarà molto più elevato rispetto a quello attuale. Per la Toscana è indubbiamente un investimento tra i più significativi”.
“La costituzione della Fondazione Alinari per la Fotografia – commenta la vicepresidente e assessora alla cultura Monica Barni - è un’ulteriore tappa del percorso complesso, che ha portato all’acquisizione del patrimonio Alinari, dei marchi e delle licenze, obiettivi che abbiamo convintamente e speditamente raggiunto grazie alla competenza e alla dedizione della Direzione e agli uffici dell’assessorato alla cultura, a cui va oggi il mio ringraziamento. Siamo adesso pronti a dare nuova vita a un patrimonio fotografico di incredibile valore, sul piano storico e culturale, non solo a livello regionale e nazionale, ma internazionale e a ricostituire, attraverso la Fondazione, un gruppo di studiosi ed esperti che potranno curarlo e valorizzarlo. Un patrimonio che sarà messo a disposizione di tutti: cittadini, studiosi, ricercatori di ogni nazionalità".
“I benefici di questa operazione sono molteplici e di ineguagliabile valore. Tutti i toscani conoscono il patrimonio Alinari, che fa parte della storia della cultura europea – afferma Claudio Rosati, amministratore unico della della neo Fondazione per i prossimi tre mesi -. La nascita della Fondazione fa ben sperare per il futuro di questa importante collezione, che sarà messa a disposizione di tutti. La Regione Toscana si è posta questo principale obiettivo: promuovere e sviluppare la conoscenza di un patrimonio, che è una fonte storica unica”.
La Fondazione si occuperà di amministrare il patrimonio documentario, che comprende la biblioteca e l’archivio cartaceo, i materiali, le attrezzature e la strumentazione tecnica, ivi inclusa la stamperia d’arte, l'archivio digitale, con relative banche dati, i sistemi di gestione e di stoccaggio, i marchi e i diritti d’uso delle immagini riprodotte in numerosi formati.
La Fondazione viene costituita per promuovere una diffusa cultura dell'immagine fotografica, a partire dalla gestione del “patrimonio Alinari” ed ha per finalità la conservazione, la valorizzazione e la promozione dell’insieme dei beni fisici e digitali, preservandone l'autentico valore storico-culturale e l'integrità fisica e promuovendone le migliori condizioni di conoscenza.
Lo farà favorendo una ampia e consapevole fruizione del "patrimonio Alinari" da parte del pubblico dei cittadini e dei turisti, anche attraverso la costituzione di un Museo della fotografia, e organizzando attività di educazione e di formazione, di studio, di ricerca e di restauro, anche in collaborazione con istituzioni e artisti.
La Fondazione favorirà poi la comunicazione e la promozione del “patrimonio Alinari”, anche per favorire un'ampia conoscenza delle tecniche, dei mezzi, dei soggetti, degli stili, delle scuole, degli artisti, delle indagini critiche che hanno caratterizzato la storia della fotografia, in Italia e all'estero, operando anche mediante iniziative editoriali, performative e di dibattito pubblico per alimentare il confronto nella società sul ruolo della fotografia come linguaggio della modernità e veicolo di coesione sociale.
La sede provvisoria della Fondazione è collocata presso gli uffici regionali di via Farini a Firenze, in attesa dei lavori che devono iniziare per il recupero e l'adeguamento di Villa Fabbricotti, destinata ad ospitare sede della Fondazione e Museo.
La Regione ha assicurato alla Fondazione un fondo di dotazione di 50.000 euro e un fondo di gestione di 600.000 euro per l’annualità 2021 e di ulteriori 600.000 euro per il 2022.
Membri della Fondazione sono i fondatori, i sostenitori e gli aderenti.
Lo Statuto prevede che siano organi della Fondazione il presidente, l'assemblea che avrà un numero di componenti compreso tra tre e sette, il consiglio di amministrazione che avrà lo stesso numero di membri e che nominerà il presidente scegliendolo tra i suoi componenti, il comitato scientifico composto da tre membri e il revisore unico.
E' prevista la nomina di un direttore, individuato attraverso selezione pubblica mediante procedura comparativa e nominato dal Consiglio di amministrazione.
Le cariche di Presidente, di membro del Consiglio di Amministrazione, di componente dell’Assemblea, del Comitato scientifico non sono remunerate.
Al fine di consentire l’immediata operatività della Fondazione, le funzioni di amministrazione e gestione della medesima, oltre alla sua rappresentanza legale, spettano subito ad un amministratore unico, individuato dalla Regione nella persona di Claudio Rosati, pistoiese, già dirigente regionale e responsabile del settore regionale musei.
Rosati resterà in carica fino alla nomina del Consiglio di amministrazione secondo le modalità previste dallo statuto e comunque non oltre il 31 dicembre di quest'anno.