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8 giugno 2015
17:13

Migranti, Rossi scrive ad Alfano: "Toscana pronta, scegliete il nostro modello"

FIRENZE - Sull'emergenza migranti, il presidente della Toscana Enrico Rossi scrive al ministero degli interni Angelino Alfano. Lo fa sollecitando una presa di posizione sul ruolo delle Regioni, reclamandone una funzione nella gestione dell'emergenza. E lo fa riproponendo a tutta Italia il modello di accoglienza diffusa sperimentato in Toscana tra il 2011 e il 2013, quando arrivarono i primi migranti dalla Tunisia, cinquecento, e poi altri mille e trecento africani di tutto il continente in fuga dalla Libia.

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Di quelle 1800 persone sono rimasti iin ottantanove. Altri tremila sono arrivati invece con gli sbarchi degli ultimi mesi.

"Riconoscere alle Regioni, in modo chiaro e formale, una funzione nella gestione dell'accoglienza dei migranti, a supporto di enti locali e prefetture, ma soprattutto in una logica di condivisione nazionale del problema mi pare il requisito essenziale per favorire e agevolare il processo d'accoglienza" scrive Rossi. "Il modello sperimentato in Toscana in questi anni, imperniato sulla distribuzione in piccole strutture affidate al volontariato e con un forte ruolo degli enti locali aggiunge -, ha visto un forte raccordo tra i sindaci e le Prefetture, favorito e promosso dalla Regione e dalla figura del presidente".

"Ritengo propone Rossi - che all'alternativa tra un modello centralistico di concentrazione in grandi strutture, che avrebbe l'inevitabile conseguenza di alterare il tessuto urbano e sociale delle nostre citt e gli antagonismi tra Regioni, sia necessario riproporre il tema dell'unit e della coesione nazionale, a partire dalla rete di solidariet territoriale, dai legami tra comunit ospitate e ospitanti e da una logica d'accoglienza "diffusa" su piccoli numeri".

La Toscana, conclude Rossi, pronta a fare la sua parte, "senza sottrarsi alle proprie responsabilit e dando il proprio autonomo contributo". "Sono sicuro annota il presidente - che anche questa volta riusciremo a contenere il problema, nella speranza e nell'attesa che l'Unione Europea ratifichi e consolidi presto le decisioni assunte durante l'ultimo vertice di Bruxelles".