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29 gennaio 2014
18:48

Matteo, Alessa, Patrizio e Caterina: "Il Servizio civile ci fa cittadini migliori"

FIRENZE Matteo alla Caritas di Pisa, Alessia alla Ong Oxfam di Arezzo, Patrizio all'Informagiovani del Comune di Arezzo, Caterina all'Arci di Pisa: quattro giovani sul palco del teatro Verdi di Firenze, quattro voci che hanno raccontato esperienze diverse ma accomunate da una bilancio finale: fare il servizio civile vuol dire crescere, come cittadini e come lavoratori. Le testimonianza dei giovani hanno punteggiato l'incontro di oggi pomeriggio con il presidente Enrico Rossi.

"Ho lavorato al Centro ascolto povert della Caritas di Pisa racconta Matteo Stare a stretto contatto con chi ha pi bisogno qualcosa di forte che ti cambia, ti fa pi cittadino e pi concreto". L'educazione alla cittadinanza globale stata invece la materia di insegnamento per Alessia: "Sentire le proposte concrete che i ragazzi della mia classe hanno formulato mi ha fatto veramente piacere", racconta, e spiega che poi, a servizio civile concluso, ha anche sfruttato l'opportunit della mobilit internazionale per passare sei mesi in Ecuador.

"Una grande cosa" stato il servizio civile per Patrizio, che all'Informagiovani si occupato di eventi e di accoglienza, mentre per Caterina l'emozione pi forte stata quella di sentire un giorno i bambini del suo Laboratorio per la legalit padroneggiare con disinvoltura le parole che aveva fatto tanta fatica a insegnare.

Poi tante domande e riflessioni dalla platea, senza peli sulla lingua. Sul perch aprire le opportunit di Giovanis anche agli studenti immigrati ("Risposta facile ha detto il presidente Rossi perch hanno gli stessi diritti e perch il futuro passa dalla integrazione e dalla mescolanza"). Sul perch costruire dormitori nel macrolotto di Prato ("Perch l c' una emergenza umanitaria ha detto Rossi e non voglio che altri lavoratori muoiano bruciati vivi"). Sui tagli della sanit : "Il governo ci ha tagliato l'8% delle risorse. Ma la sanit toscana ancora affidabile, di qualit e accessibile, perch i 55mila lavoratori del servizio sanitario si sono fatti carico di lavorare di pi ". Insomma un bel botta e risposta, fatto di rispetto e concretezza.