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31 maggio 2022
12:21

Mattarella ma non solo. I presidenti dell’Italia repubblicana nel libro di Paolo Armaroli

Mattarella ma non solo. I presidenti dell’Italia repubblicana nel libro di Paolo Armaroli

La storia dell’Italia repubblicana nei profili dei suoi dodici presidenti, tratteggiati con precisione e leggerezza nel loro profilo politico e nelle vicende personali, con una particolare attenzione alla cronaca dei due mandati dell’attuale capo dello Stato Sergio Mattarella.

Questo ed altro nelle pagine del libro per i tipi de La Vela “Mattarella 1 & 2. L’ombrello di Draghi” di Paolo Armaroli, a lungo professore ordinario di Diritto pubblico comparato e commentatore dei fatti costituzionali sui maggiori quotidiani nazionali, presentato nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, di Dario Parrini, presidente della Commissione Affari istituzionali del Senato, Cosimo Ceccuti, per molti anni professore ordinario di Storia contemporanea alla facoltà di Scienze politiche Cesare Alfieri di Firenze e Roberto De Ponti, direttore del Corriere Fiorentino.

Nelle parole dell’autore, un volume scritto “a matita”, che intende evidenziare gli aspetti meno conosciuti dei profili dei dodici presidenti, poco noti al pubblico ed anche a chi normalmente si occupa di cronaca politica, ed approfondire i tratti essenziali che hanno distinto i loro mandati: dalla severa “ortodossia” di Einaudi al profilo non compiutamente espresso del mandato di Giovanni Gronchi”.

Il presidente della Regione Eugenio Giani apre il personale taccuino degli appunti della stagione di Sergio Mattarella ricordando che “fino a Sandro Pertini il ruolo del presidente della Repubblica è stato interpretato dai suoi predecessori in modo marcatamente garantistico, in qualche modo anche ‘notarile’ e distante dall’attenzione dei cittadini. Gli anni del terrorismo, delle stragi mafiose e della crisi del sistema politico dell’ultimo decennio del secolo scorso portano invece i suoi successori ad assumere un atteggiamento più partecipe ed incisivo nella vita civile e sociale del Paese”.

“L’elezione e soprattutto l’attuale mandato di Sergio Mattarella - nota Giani - conferito vox populi per l’autorevolezza e il consenso popolare guadagnato durante il precedente, si inseriscono in modo coerente in questo percorso e rappresentano un’alta sintesi della capacità della più alta carica del Paese di coniugare l’attenzione verso le persone, il Parlamento e le istituzioni più rappresentative della Repubblica con la capacità di farsi interprete e mediatore delle istanze, spesso molto diverse, espresse dai partiti in un quadro politico complesso”.

Sulla stessa linea si è espresso il professor Ceccuti, che, ricordando i toscani Gronchi e Ciampi, di Mattarella rimarca “la maggiore forza persuasiva rispetto ai predecessori proprio per la sua elezione “da necessità indotta”e legittimata proprio dalle pressioni del Parlamento”.

Dario Parrini completa il quadro evidenziando come “la “mano degli eventi”, interni ed internazionali, sia sempre più decisiva nella scelta di un presidente della Repubblica, mai come oggi chiamato al ruolo di “fornitore di credibilità di ultima istanza” nei momenti di particolare difficoltà e come questo sia facilitato dalla flessibilità del nostro sistema politico che costituisce un ulteriore aspetto di garanzia”. Aspetto che il libro di Paolo Armaroli sottolinea con una vena anedottica piacevole e nello tempo di spessore.