Agroalimentare
Territorio e Paesaggio
11 marzo 2011
17:37

Marson: 'Coniugare programmazione delle politiche agricole e pianificazione paesaggistica'

FIRENZE - "Saper coniugare programmazione delle politiche agricole e pianificazione paesaggistica. Questo il compito che abbiamo davanti, gi formulato nel programma di legislatura che parla esplicitamente di riconoscimento del ruolo di riproduzione del paesaggio tipico toscano svolto dall'agricoltura e della capacit di declinare nel mondo moderno il patrimonio culturale e paesaggistico affinch rappresenti un fattore di crescita economica e sociale. Ma va verificato come le politiche agricole trasformino il paesaggio. E' qui la chiave di volta per capire come coniugare il bello e l'utile. Per questo abbiamo avviato un lavoro di confronto con le associazioni di categoria".

Lo ha affermato oggi l'assessore al governo del territorio Anna Marson chiudendo il confronto a pi voci che si sviluppato in occasione della presentazione in Regione del volume "Paesaggi rurali storici"( ed.Laterza, curatore Mauro Agnoletti della facolt di Agraria dell'Universit di Firenze), inizio di catalogazione di un patrimonio come il paesaggio rurale che viene riconosciuto come uno dei valori costitutivi dell'identit nazionale. In apertura era intervenuto l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori, seguito dall'olandese Bas Pedroli, Presidente di UNISCAPE, la rete di universit europee per l'attuazione della Convenzione europea del paesaggio, Andrea Carandini, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, il sindaco di Greve Alberto Bencist , Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto, Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana e i rappresentanti di associazioni di categoria, dell'Ordine dottori agronomi e forestali e della Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico.

"E' necessario ha proseguito Marson - superare il rischio di ridurre le politiche per il paesaggio a politiche di conservazione passiva, operanti nelle aree gi vincolate oppure attraverso la sola apposizione di nuovi vincoli. Il richiamo ai legami stretti ma troppo spesso ignorati tra attivit agricola e paesaggio rurale cambia la prospettiva analitica e al tempo stesso il terreno di confronto. Alle politiche per il paesaggio richiesta una nuova e maggiore attenzione nel venire incontro anche al punto di vista e agli interessi degli agricoltori, attori essenziali nella produzione e riproduzione del territorio rurale. Le politiche agricole devono tuttavia anch'esse porsi il problema di come intervengono sui diversi paesaggi, verificando la loro declinazione in rapporto ai caratteri peculiari dei diversi luoghi, e sviluppando adeguatamente il tema (e dunque gli incentivi) per la multifunzionalit ".

Raccogliendo una sollecitazione avanzata da pi interventi Marson ha affermato che quello che nella legge 1/2005 veniva definito territorio "aperto"sar cambiato in territorio "agricolo" nelle aree destinate speficamente all'agricoltura. "Una significativa ridenominazione ha proseguito Marson che vale anche per le aree della Piana messe in salvaguardia temporanea dalla variante al Pit. Parlare di territorio 'aperto' e non 'agricolo' implica una concezione dell'agricoltura tradizionale come non produttiva, in cui solo l'industria manifatturiera viene considerata tale. Il parco agricolo della Piana dovr essere invece un incubatore di nuovi processi produttivi in agricoltura".

L'assessore al territorio ha insistito sull'esigenza di "rivalutare, come in altri paesi europei, a differenza dell'italia, gi avvenuto, il ruolo del contadino e delle sue conoscenze complesse che sapevano coniugare il bello e l'utile, come nei paesaggi rurali storici, punto di equilibrio tra cicli antropici e naturali". Quelli scelti per la Toscana nel catalogo curato da Agnoletti sono otto: le abetine dei monaci di Vallombrosa, le biancane della Val d'orcia, i castagneti dello Scesta a Bagni di Lucca, la collina fiesolana, la montagnola senese di Spannocchia, il mosaico paesistico del Montalbano, i paesaggi silvopastorali di Moscheta e i vigneti di Lamole.

Marson ha poi riassunto le tappe del percorso di revisione e completamento del Piano paesaggistico, parte statutaria del Pit. A breve sar sottoscritto un protocollo di intesa rivisto e aggiornato con Ministero per i beni e le attivit culturali, Anci, Uncem, Upi Toscana. Una delle azioni qualificanti la nuova redazione del piano dovr consistere nella predisposizione di una cartografia in grado di evidenziare e articolare le caratteristiche paesaggistiche.Un'altra integrazione rilevante dovr essere finalizzata a individuare le misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio.

"Un lavoro complesso ha detto Marson - in cui la Regione intergir oltre che con i soggetti firmatari del protocollo di intesa, anche con il sistema universitario toscano nel suo insieme, con le associazioni professionali e di categoria e con la cittadinanza nelle sue forme associative. Il nostro obiettivo arrivare a un piano paesaggistico adeguato al valore del paesaggio toscano al fine di mantenere e promuovere la sua competitivit ".