Diritti
7 aprile 2011
10:30

Livorno, barba e capelli per tornare ad una vita 'normale'

LIVORNO - Basta una doccia o un taglio di barba e capelli, a volte, per tornare alla normalit . Perch dopo aver attraversato il canale di Sicilia in condizioni non sempre ottimali e a volte decisamente precarie, affidandosi al cielo e alla buona sorte, dopo due settimane passate per le strade di Lampedusa a dormire sui marciapiedi, mangiando grazie alla generosit degli isolani, dopo che, sulla nave che da Lampedusa ha portato i primi ragazzi tunisini in Toscana, la polizia ha sequestrato a tutti lacci delle scarpe e lamette, radersi e togliersi la barba un po' come rinascere.

"Pu sembrare banale, ma importante", dice El Arbi Mourad, quarantenne tunisino con cittadinanza italiana ed accento livornese, il mediatore linguistico dai capelli brizzolati (nella foto) che ha accolto i ragazzi di Villa Morazzana a Livorno. Senza chiedere niente, "per dare il proprio personale contributo all'accoglienza", per amore verso il suo paese: anzi, verso le due sue patrie, quella tunisina e quella italiana.

El Arbi arrivato a Pisa venti anni fa per studiare all'universit : gli studi non li ha finiti, come tanti, ma a Livorno ha trovato l'amore. Si sposato, ha messo su casa, diventato pap di una bambina. Ha un'azienda edile e da un paio di anni fa il mediatore linguistico culturale. L'anno scorso, con l'Inail ed altri colleghi, ha tenuto lezioni a tanti suoi connazionali sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Se ne parlato molto sui giornali ed anche la sua, in fondo, una bella storia di immigrazione da raccontare.

Il parrucchiere per i ragazzi tunisini di Villa Morazzana l'ha chiamato lui: una amico marocchino che fa servizio a domicilio. E cos , il secondo e terzo giorno, molte barbe e capelli lunghi sono caduti. Alcuni volti si sono fatti pi distesi ed tornato il sorriso.