Economia
Lavoro
22 ottobre 2012
15:43

Lavoro e inclusione, Simoncini lancia l'allarme al governo: basta tagli

FIRENZE Mentre la crisi continua a mordere con effetti pesanti sull'occupazione e la vita produttiva della Toscana, si addensano all'orizzonte pesanti incertezze sia dal punto di vista finanziario che istituzionale. Un quadro allarmante che stato denunciato dall'assessore alle attivit produttive formazione e lavoro Gianfranco Simoncini intervenuto oggi a Firenze, al cenacolo di Sant'Apollonia, a conclusione del convegno organizzato dalla Regione sul tema "Dal disagio all'inclusione sociale" per fare il punto sulle iniziative promosse grazie al Fondo sociale europeo.

Se la Regione continua a fare la sua parte, senza trascurare i soggetti pi svantaggiati con i risultati tangibili, che sono stati illustrati nel corso della mattinata, non altrettanto si pu dire del Governo. Ed proprio al Governo che l'assessore ha chiesto "una svolta", una cambio di atteggiamento che porti a rivedere la legge di stabilit cos come l'ultimo decreto, mettendo lo stato sociale e la crescita del paese al centro degli interventi. In questo contesto difficile, le politiche che sta attuando il governo rischiano di avere un effetto depressivo, colpendo in particolare quei servizi che stanno mostrandosi essenziali per dare risposte proprio a quelle fasce pi deboli della popolazione.

"E' chiaro ha ribadito l'assessore che siamo di fronte all'esigenza di una razionalizzazione dello stato sociale, credo per che lo si debba fare non nella logica di una riduzione dei servizi ma in quella di dare risposte ad un bisogno in costante crescita. I tagli rischiano non solo di deprimere ulteriormente l'economia ma di impoverire la nostra societ , colpendo duramente realt che in questi anni hanno saputo resistere di fronte alla crisi, garantendo occupazione e risposte sociali".

E' il caso delle cooperative sociali, colpite dalla recente ipotesi di aumento dell'Iva, una mossa che attua solo un passaggio di risorse dai Comuni (cui le cooperative forniscono servizi) allo Stato, impoverendo i lavoratori e mettendo a rischio i servizi.

Nel corso dei lavori sono stati illustrati i risultati, sia quantitativi che qualitativi delle iniziative finanziate dal Fse e che hanno avuto come obiettivo quello della tenuta sociale.

Si tratta delle quasi 39 mila richieste di cassa integrazione in deroga per un totale di 10.500 aziende e 60.600 lavoratori, per un importo complessivo di 648 milioni, degli incentivi alle imprese per l'assunzione di donne, disoccupati, giovani laureati e dottori in ricerca, lavoratori in mobilit , stabilizzazione di contratti a tempo determinato, persone che hanno perso il lavoro in vista della pensione (nel 2011 li hanno ricevuto 1317 imprese per un totale di 2219 lavoratori, di cui 1133 donne per un totale di 12 milioni di euro). E ancora sono stati ricordati i 6.500 allievi usciti con un attestato dai circa 2 mila corsi di formazione finanziati grazie a oltre 24 milioni di risorse Fse. "La Regione, non da oggi, mette al centro delle sue politiche i bisogni delle persone svantaggiate, quelle meno protette e che la crisi penalizza maggiormente. E' partito prima dell'estate un bando ad hoc per aiutare queste persone ad inseririsi nel mercato del lavoro, fra cui donne sopra i 40 anni, lavoratori sopra i 50, disabili. Stiamo poi lavorando ad un protocollo regionale sulla disabilit con le parti sociali e le istituzioni, mentre in tutte le misure dai tirocini agli incentivi per le aziende abbiamo stabilito priorit per questi lavoratori meno tutelati". Un cenno, infine, allo strumento della "sovvenzione globale", misura del Fondo sociale europeo gestita dal consorzio Esprit che punta all'inclusione di persone disabili e svantaggiate tramite l'azione delle cooperative che lavorano nel sociale e che hanno dato risposta lavorativa, a partire dal 2009, a centinaia di soggetti.