24 maggio 2016
16:15

Lavori di pubblica utilità, pubblicato il bando. Le domande entro il 31 luglio

FIRENZE –  Lavori di pubblica utilità, ecco il bando. Il decreto è stato pubblicato nei giorni scorsi sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana ed è reperibile sul sito. Fino al 31 luglio i soggetti pubblici che intendono presentare progetti possono fare domanda, sia per posta che on line, per interventi finalizzati all'occupabilità di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e per contrastare la disoccupazione di lunga durata.    

L'intervento punta a fronteggiare le difficoltà legate al perdurare della crisi economica, con particolare attenzione alle aree di crisi  già decretate dalla giunta, come Piombino, Livorno e Massa Carrara, cui si aggiunge oggi l'area dell'Amiata. Al bando potrà partecipare anche l'area di Volterra, in particolare per la vicenda della Smith. Questo strumento, infatti, secondo le indicazioni approvate a suo tempo dalla giunta, è utilizzabile nei territori in cui si siano verificate procedure di licenziamento collettivo o cessazioni di attività per almeno 50 lavoratori di una stessa impresa. Grazie a questo bando si stima che si possa dare una risposta occupazionale a oltre 1000 lavoratori che, dopo la fine del progetto, potranno inoltre tornare ad usufruire dell'Aspi (l'ex indennità di disoccupazione) in ragione del periodo lavorativo svolto.       

"Grazie a questo bando – spiega il presidente della Regione Enrico Rossi – per il quale abbiamo stanziato risorse del bilancio regionale per 3 milioni di euro, diamo una concreta opportunità ai lavoratori e ai territori più svantaggiati, confermando ed estendendo uno strumento che ha ha già dimostrato una sua utilità nel sostegno al reddito e nel contenimento delle situazioni sociali più critiche. Le novità  che abbiamo introdotto nel nuovo avviso lo rendono più calibrato sulle esigenze delle aree di crisi e di realtà che, per diversi motivi, ancora oggi stentano a risollevarsi. La giunta prossimamente varerà, a favore di chi ha svolto lavori di pubblica utilità, un voucher formativo per favorirne il rientro nel mercato del lavoro. Solo continuando a sostenere i lavoratori in difficoltà e scongiurando ricadute sociali troppo pesanti  potremo portare avanti, insieme alle istituzioni locali e alle forze sociali, il lavoro già cominciato di rilancio dell'economia e dello sviluppo". 
    
Ambiti di intervento
Gli ambiti di intervento su cui si potranno presentare i progetti sono: 

  • valorizzazione del patrimonio ambientale, tutela degli assetti idrogeologici, bonifica delle aree industriali dismesse e interventi di bonifica dall'amianto;
  • valorizzazione del patrimonio pubblico urbano, extraurbano e rurale, compresa la relativa manutenzione straordinaria;
  • valorizzazione dei beni culturali e artistici anche mediante l'attività di salvaguardia, promozione, allestimento e custodia di mostre relative a prodotti, oggetti, attrezzature del territorio, nonché riordino o recupero e valorizzazione di beni archivistici, librari e artistici di interesse storico e culturale;
  • riordino straordinario di archivi e recupero di lavori arretrati di tipo tecnico o amministrativo;
  • attività ausiliarie di tipo sociale a carattere temporaneo. 

Chi presenta i progetti
A presentare i progetti dovranno essere, secondo specifiche modalità, le pubbliche amministrazioni,  anche con partner privati. 
In particolare, sono due le grandi tipologie di intervento:
- la prima, che potrà contare su 2 milioni e 500 mila euro, riguarda le aree di crisi regionale, ovvero i Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto, Sassetta; Livorno, Collesalvetti, Rosignano Marittimo; i Comuni della Provincia di Massa Carrara.   
- l'altra tipologia di progetti, coinvolgerà, per circa 500 mila euro di contributi, i Comuni del resto della Toscana nei quali vi siano stati licenziamenti collettivi per almeno 50 lavoratori di una stessa impresa, oppure cessazioni di attività che abbiano coinvolto almeno 50 lavoratori di una stessa impresa. 
Novità
L'avviso introduce una quota di contributo a carico della Regione del 65%.  Una decisione presa anche grazie ad un confronto con i Comuni. Si è inoltre deciso di inserire la previsione che almeno il 50% dei progetti debba riguardare lavoratori licenziati.  
Terza novità, l'ampliamento dei soggetti che possono presentare i progetti e di coloro che possono partecipare al partenariato con una o più amministrazioni pubbliche. Fra questi, anche le controllate dei Comuni a vario titolo, enti in house, cooperative, associazioni, fondazioni, consorzi no profit.  
Entità contributo
La quota di finanziamento è pari a 6.500 euro per ciascun lavoratore assunto, mentre la parte restante è a carico del soggetto attuatore. L'impegno del lavoratore dovrà essere riferito ad un impegno settimanale non superiore 20 ore per un massimo di 12 mesi, (proporzionalmente ridotto in funzione delle ore indicate dal contratto). 
Spese ammissibili
Per la prima tipologia di progetti (aree crisi) l'importo finanziabile va da un minimo di 50 ad un massimo di 600 mila euro. Per la seconda (licenziamenti collettivi) si va da 50 mila a 150 mila euro a progetto.