FIRENZE Firmato oggi il protocollo di intesa per la tutela e la valorizzazione delle strutture di epoca etrusca e romana rinvenute a Ponterotto, nel Comune di San Casciano, attraverso un progetto di ricollocazione, restauro dei reperti e allestimento dell'area archeologica. Hanno firmato il documento, con il presidente Enrico Rossi, Maddalena Ragni per il Ministero per i beni e le attivit culturali, Maria Rosa Barbera della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, il sindaco del Comune di San Casciano, Massimiliano Pescini, e l'AD della Laika Caravans spa, Jan Gerrit De Haas. Questi ultimi due soggetti si impegnano a farsi carico dei costi dell'intervento, che dovr essere ultimato entro il 30 giugno 2013. Con questo atto viene data soluzione positiva al problema della tutela e della fruizione dei beni ritrovati, considerati una importante testimonianza del popolamento antico del territorio. La Laika potr dal canto suo riprendere la realizzazione del nuovo stabilimento, assicurando lavoro a 249 persone (pi le 800 dell'indotto).
Sul progetto, come ricorda la delibera adottata ieri della giunta regionale, si sono nel tempo pronunciati positivamente gli enti statali al massimo livello: la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, il Comitato tecnico scientifico per i beni archeologici del Ministero per i beni e le attivit culturali, la Direzione generale per le antichit dello stesso Ministero. La Regione dal canto suo esercita i compiti specifici che attengono alla valorizzazione dei beni storici e artistici presenti sul territorio.
Le opere rimosse verranno ricollocate in un'aerea gi individuata, adiacente all'area naturalistico-sportiva "La botte", in posizione limitrofa al percorso ciclabile che costeggia la Pesa, mantenendo ognuna il proprio orientamento in modo da riprodurne la disposizione rispetto all'esposizione al sole e alla direzione dei venti. Le strutture saranno circondate da una recinzione che ne permetta la visione dall'esterno.
La vicenda
Nel 2004 il Comune di S.Casciano ha approvato una variante del Piano regolatore che consentiva a Laika l'utilizzo di un terreno di sua propriet ai fini della realizzazione del suo nuovo stabilimento. La nuova struttura nasce su terreni acquistati a prezzo industriale e vincolati a questo uso per 40 anni. Dopo la conclusione dell'iter autorizzativo, nel corso dei lavori, in diversi periodi del 2010, sono state rinvenute testimonianze archeologiche riferite ad epoche distinte, in particolare etrusca e romana. Fra gli altri, si sono identificati due siti di significativo interesse, ubicati lungo la pianura fluviale del Pesa o arroccati sulle alture che la difendevano naturalmente: i resti di un edificio residenziale di et etrusco-ellenistica e della pars rustica di una villa romana di prima e media et imperiale (IV-III sec. a.C.). Il mantenimento in situ di tali testimonianze risultato da subito incompatibile con le opere da realizzare e per questo motivo stata richiesta subito l'autorizzazione alla rimozione. La Soprintendenza ha espresso parere favorevole in quanto stato ritenuto che l'intervento di rimozione e di ricollocazione garantisse la conservazione dei beni rinvenuti permettendone la loro fruizione e valorizzazione. L'autorizzazione definitiva alla rimozione arrivata dalla Direzione generale del ministero nel 2011.
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