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Lavoro
15 dicembre 2011
9:46

La Toscana si fa 'in quattro' sull'alternanza scuola-lavoro

FIRENZE - C' un motivo prevalente per cui l'Italia in grave ritardo con gli "obiettivi di Lisbona" (il programma di riforme economiche, basato sulla centralit delle sfide educative, varato nel 2000 dai capi di Stato e di Governo dei Paesi UE) cos come segnalato dalle indagini internazionali OCSE e PISA: l'eccessiva separatezza del mondo della scuola da quello del lavoro, specie quando, come oggi, la scuola non pi l'unica agenzia formativa di riferimento.

Per ridurre questo divario, offrendo anche percorsi formativi sempre pi personalizzati, Regione Toscana ha deciso di puntare (ed la prima volta che ci accade nei suoi uffici) sui meccanismi, gi molto collaudati, della alternanza scuola-lavoro: su una metodologia didattica, cio , che offre agli studenti la possibilit di "fare scuola" in situazione lavorativa attraverso un "apprendere facendo" basato su una equilibrata alternanza fra periodi di studio e periodi di pratica.

Si parte con un protocollo che stato sottoscritto, questa mattina a Firenze in Palazzo Strozzi Sacrati, dai rappresentanti di quattro istituzioni coinvolte nell'intesa: l'Ufficio Scolastico Regionale (con il direttore Angela Palamone), l'Unione tra le Province (con l'assessore fiorentino Giovanni Di Fede), Unioncamere Toscana (con Carlo Longo, presidente Camera di Commercio pratese con delega regionale a imprenditoria e formazione). Per la Regione Toscana l'intesa stata firmata da Stella Targetti, vicepresidente con delega all'Istruzione, che manifesta l'auspicio di un allargamento anche alle rappresentanze delle libere professioni.

Obiettivo condiviso: consentire agli studenti over 15, delle scuole superiori toscane che aderiranno, la possibilit di "sviluppare conoscenze, abilit e competenze spendibili nel mercato del lavoro".

I quattro soggetti firmatari si impegnano a coordinarsi in modo da realizzare, sfruttando gli spazi di flessibilit previsti dall'autonomia didattica, percorsi scuola/lavoro utilizzabili da numeri sempre maggiori di scuole toscane. Percorsi che terranno conto dell'et degli studenti: con carattere prevalente di orientamento per i quindicenni e con competenze pi specifiche (e subito spendibili nel mercato del lavoro) per i pi grandi. Per entrare materialmente in azienda gli studenti dovranno comunque aver compiuto i 16 anni.

Due le forme di alternanza possibili: quella fra periodi formativi in aula e periodi di apprendimento in aziende; e quella (chiamata "Impresa di studenti") che simula una vera attivit di impresa basandosi su una buona pratica gi sviluppata in oltre 30 Paesi per sviluppare, negli studenti, capacit manageriali e imprenditoriali.

Il percorso minimo per ogni studente coinvolto nella prima forma di alternanza, quello che prevede stage nelle aziende, ipotizza, nel triennio, almeno 198 ore e sono previsti tutor (interni ed esterni).

Per quando riguarda la seconda forma ("Imprese di studenti") si ipotizzano percorsi di educazione economica, rivolti a studenti delle classi Quarte, per prepararli al mondo del lavoro sviluppando senso di responsabilit , spirito di iniziativa, creativit . Con il supporto di docenti, e anche qui di tutor, i ragazzi saranno chiamati ad avviare in concreto loro imprese: dovranno redigere lo statuto, raccogliere il capitale sociale, definire il businnes plan, produrre un prodotto/servizio e venderlo. Attraverso e-mail, social network, skype, web-conference saranno in contatto con coetanei di altri Paesi aumentando cos le competenze sia linguistiche che informatiche.

Regione Toscana finanzier i progetti attraverso il FSE; Unioncamere e USR metteranno altre risorse, in una logica che prevede di integrare e ottimizzare i finanziamenti disponibili. Specifici "avvisi pubblici di chiamata a progetti" saranno emanati dalle Province che metteranno a disposizione i fondi trasferiti dalla Regione (per adesso un milione e 700 mila euro nel prossimo triennio). Il sistema camerale toscano promuover i coinvolgimenti locali con imprese e sindacati mentre l'USR contribuir a favorire l'incontro tra scuole e imprese.

"Soddisfazione per la concreta partenza di un progetto su cui stiamo lavorando insieme da diverso tempo" espressa da Stella Targetti secondo cui "un valore aggiunto anche riscontrabile nel continuo legame fra scuola e territorio creato da un progetto che vedr assai concrete sinergie tra scuola, enti pubblici e privati, aziende, associazioni". L'assessore toscana sottolinea "l'importanza dell'orientamento e del mettere alla prova i giovani per dare loro maggiori possibilit di comprendere ci che si fa a scuola e quelle che sono le rispettive vocazioni".

"Con questo accordo sottolinea Giovanni Di Fede - si riesce a rinsaldare un collegamento tra l'istruzione ed il lavoro che andato a deteriorarsi con l'avvento dell'attuale crisi, non solo economica ma soprattutto sociale. Attraverso l'alternanza scuola/lavoro si crea un percorso di professionalizzazione graduale che permetter ai diplomandi di inserirsi con minori difficolt sul mercato del lavoro".

Per Carlo Longo "l'alternanza offre una opportunit unica per i giovani diplomandi perch propedeutica all'effettivo superamento del gap, purtroppo ancora oggi esistente, fra istruzione e lavoro". Longo sottolinea inoltre come "le competenze acquisite in situazione lavorativa saranno inserite a pieno titolo nel curriculum scolastico di ciascun allievo".

"Con questo accordo - sottolinea Angela Palamone - si giunge a rendere pi coerenti e strutturati i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Le scuole potranno far riferimento a modelli di sviluppo di competenze innovativi e concertati fra le diverse istituzioni coinvolte. La pratica dell'alternanza gi in uso in pi della met degli istituti secondari della Toscana, in questo modo speriamo di estenderla e di raggiungere il maggior numero possibile di giovani in formazione".