Economia
15 maggio 2015
18:05

La Toscana che piace: investimenti cresciuti in cinque anni

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA (FI) Le aziende e le multinazionali a cui piace la Toscana sono tante e le ragioni per cui l'hanno scelta altrettante. C' la posizione e la logistica o il fatto di essere baricentrica rispetto a tutto il Mediterraneo, la bravura delle tante piccole e medie aziende artigiane. A volte basta scoprire le capacit della sue universit per convincersi. Ci si pu innamorare dei suoi paesaggi e della sua agricoltura. Di certo anche la sburocratizzazione ha avuto il suo peso, con quel modello (ed ufficio dedicato) che la Regione ha messo in campo dal 2010 per dare risposte veloci e risolvere problemi. Ricetta semplice ma efficace: una strategia che ha messo a disposizione risorse per chi gi in Toscana c'era e voleva crescere e per chi in Toscana voleva venire, che ha saputo tessere una rete di relazioni con istituzioni vicine e lontane per aiutare chi in Toscana voleva investire. Aiutando gli uni e gli altri a farsi strada nella ragnatela della burocrazia e accelerare i tempi.

 

Oggi nelle cantine-cattedrale degli Antinori nel cuore del Chianti, a San Casciano in Val di Pesa, si parla di competitivit , si discute se esista un modello esportabile e di come si rilancia l'economia italiana. C' anche la Regione, con il suo presidente. Centodieci manager di grandi gruppi e medie aziende riuniti assime, associazioni di categoria e istituzioni, in quelle cantine d'autore nascoste nel ventre di una collina, due feritoie a far capolino tra le vigne e tre navate profonde settantacinque metri sotto, uno scrigno per due milioni di bottiglie da affinare, orciaia, ma anche ristorante, libreria e auditorium che sono gi di per s un investimento sul territorio, inaugurate tre anni fa e costate sette anni di lavoro e 70 milioni di euro.

 

Ospitano pe r l'occasione la quarta edizione di "Italy works", progetto itinerante avviato proprio nel 2012 e organizzato da Kpgm, rete di professionisti attiva in 155 paesi del mondo (3500 in Italia) che offrono la propria consulenza a numerose aziende. Ed l'occasione per un bilancio, da parte della Regione, anche sulle politiche di attrativit della Toscana.

 

La Toscana che sa attrarre investimenti

In cinque anni la Toscana non solo ha saputo infatti reggere alla crisi e rafforzare il suo export, ma anche riuscita ad attrarre investimenti dall'estero. Lo ha fatto in controtendenza rispetto al resto d'Italia, dove gli investimenti hanno subito invece un tracollo. La Toscana piace. Piace a chi dal mondo vuole investire in Europa, in Italia o in Toscana appunto: per produrre ed aprire nuovi stabilimenti industriali, per fare squadra con i fornitori locali ma anche per dedicarsi alla ricerca.

 

La Toscana conta gi 500 multinazionali presenti sul territorio: 420 sono straniere, quasi cento americane. In cinque anni 38 si sono espanse e investito fino al 2014 un miliardo e 700 milioni di euro, con 3.352 posti di lavori tra vecchi e nuovi. Nel 2012 in Italia gli investimenti esteri avevano subito un tracollo: in Toscana dal 2010 al 2013 sono aumentati di 400 milioni.

 

Qualche esempio? La giapponese Yanmar, che ha deciso di aprire un proprio centro di ricerca europeo sui motori a Firenze e non a Parigi: il suo centro di ricerca nel mondo. L'americana Powerone, oggi parte di Abb, che un centro di ricerca per le energie rinnovabili lo ha stabilito vicino ad Arezzo coinvolgendo dieci piccole e medie imprese locali. A Livorno la tedesca Dialog Semiconductor ha deciso di dar vita al proprio centro di ricerca e design sui semiconduttori: i microchip li produce in estremo oriente, ma li vuole sviluppare in Toscana ed ha assunto venti ingegneri. La General Electric Oil&Gas ha consolidato la propria presenza con il Pignone. Pi di recente arrivata l'algerina Cevital che ha rilevato la ex Lucchini di Piombino per continuare a produrre acciaio ma anche costituire una base logistica e un centro dedicato all'agroalimentare. C' la francese Mcphy che produce pile a idrogeno e ha deciso di investire a Ponsacco. C' Eli Lily farmaceutica. E' arrivataa Firenze e Pisa, per dare vita ad un polo aeroportuale regionale, la Corporacion America. E poi ancora Laika, Thales, Continental, Ikea, Whirpool, Gucci e altri ancora.