Sociale
25 gennaio 2014
12:33

La Regione ricorda lo sterminio dei Rom e dei Sinti. "Ricordare il passato, pensare al presente"

FIRENZE - "Una giornata particolare, che abbiamo deciso di organizzare, alla vigilia della Giornata della Memoria, per ricordare uno sterminio che per troppo tempo rimasto nel dimenticatoio". In questo modo l'assessore alle politiche sociali della Regione Toscana, Salvatore Allocca, ha voluto sottolineare il significato delle iniziative dedicate oggi alle persecuzioni e ai massacri dei rom e dei sinti sotto il nazismo. Iniziative che si sono aperte questa mattina con un convegno all'Auditorium di Santa Apollonia, a Firenze.

"Un modo - ha aggiunto Allocca - per creare una sorta di filo rosso tra passato, presente e futuro. Guardiamo allo sterminio di ieri, ma con un occhio all'attualit e quindi a tutte le problematicit che riguardano queste popolazioni. E l'attenzione si sposta anche al futuro e alle politiche che la Regione, per prima in Italia, ha voluto avviare per promuovere l'integrazione e sopprimere le tendenze, mai sopite, alla separazione e ghettizzazione. Non a caso - ha concluso l'assessore - abbiamo voluto realizzare questa giornata grazie alle associazioni rom e sinti che hanno accolto il nostro invito con grande partecipazione ed entusiasmo".

Gli storici stimano a 500 mila le vittime rom e sinti durante la seconda guerra mondiale. In Italia la persecuzione durante il fascismo memoria ancora da riconoscere pienamente. Se l'internamento civile non comport gli omicidi di massa che si consumarono nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, esso rappresenta comunque una pagina nera della nostra storia. Soprattutto in relazione al biennio 1943-45 quando gli arresti sotto la Repubblica Sociale Italiana furono il presupposto della deportazione verso i lager.

Ma quella di stamattina stata anche l'occasione per richiamare gli impegni che in questi anni la Regione  ha portato avanti per promuovere l'inclusione delle popolazioni rom e sinti presenti sul territorio. Secondo i dati della Fondazione Michelucci, in Toscana attualmente vivono circa 3.600 rom e sinti, tra villaggi, insediamenti riconosciuti e non, aree private e inserimenti in alloggi di edilizia residenziale pubblica.

L'ultimo provvedimento, in ordine di tempo, stata l'istituzione del "Tavolo per l'inclusione e l'integrazione sociale delle popolazioni Rom, Sinte e Caminanti", nel febbraio 2013. Il Tavolo, esperienza finora unica in Italia, rappresenta il punto di incontro con enti locali, istituzioni pubbliche e organismi del terzo settore attivi nel territorio regionale nella promozione dei processi di inclusione e integrazione sociale. Tra le altre cose, punta a raccogliere atti normativi, verbali delle riunioni, iniziative e materiali di approfondimento.

Prosegue anche il lavoro dell'Osservatorio toscano sulla condizione sociale e abitativa di rom e sinti, realizzato in collaborazione con la Fondazione Michelucci, che lo gestisce dal 1995. L'Osservatorio fornisce un aggiornamento costante sugli  insediamenti "ufficiali", i villaggi, le aree private, gli insediamenti "non autorizzati".

Da segnalare infine, sul versante abitativo, l'impegno della Regione a superare la logica dei "campi", con 2 milioni di euro stanziati per quattro progetti in corso a Lucca, Pistoia, Seravezza  e San Giuliano Terme.