Cultura
26 aprile 2017
18:31

La danza entra nel museo, al Pecci di Prato le opere del coreografo Jerome Bel

FIRENZE Una mostra di un coreografo dentro un museo. Accadr al museo Pecci di Prato e sar la prima personale in un museo, curata da Antonia Alampi, del cinquantatreenne coreografo francese Jerome Bel, che vive a Parigi e lavora oramai in tutto il mondo. I suoi film e spettacoli sono stati presentati nei musei di arte contemporanea e biennali pi famosa, dalla trieannale di Yokohama al MoMa di New York, dal dOCUMENTA(13) alla Tate Modern di Londra o il centro Pompidou di Parigi. Quella di Prato, dal 29 aprile al 27 giugno 2017, la prima personale.

"I linguaggi del contemporaneo si intersecano e si contaminano. Questa mostra lo conferma ed importante che avvenga in un museo. C' bisogno di contemporaneit " sottolinea la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni.

"La mostra aggiunge - peraltro parte di una rete di iniziative: oltre alla mostra a Prato, Jerome Bel sar presente con uno spettacolo, prima nazionale, a Fabbrica Europa alla stazione Leopolda di Firenze il 10 e 11 maggio. Domani (27 aprile ndr) parteciper ad una conversazione, sempre a Prato, con Kinkaleri. E di nuovo dunque linguaggi e modi diversi di rappresentazione che si intrecciano: con un obiettivo comune per , quello di far partecipare e coinvolgere sempre  pi i cittadini sulle tematiche molto complesse dell'arte contemporanea, che ha bisogno di educazione".    

L'iniziativa stata presentata stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. Jerome Bel e il suo lavoro saranno presenti al Pecci con alcune opere filmiche e una performance  di mezzora - "Compagnia Compagnia" - che andr in scena ogni domenica per tutta la durata della mostra accanto. Ci sar anche un ballerino impegnato, tutti i giorni, in un ballo continuo: "Danzare come se nessuno stesse guardando", opera concepita appositamente per il Pecci. Il tutto accompagnato da una serie di immagini dedicate al teatro anzi, ai diversi tipi di teatro  - e al palcoscenico, per raccontarne sviluppo e metamorfosi.

Intitolata "76'38'' + infinito", la mostra allude nel titolo alla somma delle lunghezze dei video esposti ed e' un incoraggiamento a osservare i lavori dall'inizio alla fine. Come la definisce lo stesso autore, una "drammaturgia della dis-alienazione", con cinque opere chiave realizzate negli ultimi venti anni che partono dal teatro  e raccontano il rapporto tra cultura capitalistica e individuo, il ruolo del segno (e del brand) e di quanto ci condizioni nella vita di tutti i giorni, la gerarchia nella danza classica e la rottura poi di quelle convenzioni nel ballo moderno.  

"E' un'arte che ha l'obiettivo di porre domande pi che dare risposte" sottolinea durante la presentazione Irene Sanesi, presidente della Fondazione per le arti contemporanee di Prato.

"Il Pecci, riaperto grazie all'aiuto della Regione conclude Fabio Cavallucci, direttore del museo , si posto un obiettivo per questa seconda vita: essere il centro delle arti contemporanea. Ed quello che stiamo facendo, con uno spazio cinema che funziona a pieno regime, i concerti  e l'attivit sulla danza". Una modo di fare arte dove sempre sempre pi emerge la performance e dunque la dimensione del tempo rispetto a quella dello spazio.

L'ultima parola dell'assessore alla cultura del comune di Prato Simone Mangani, che ringrazia tutti coloro che hanno partecipato al progetto. Anche il teatro e Fondazione Metastasio hanno collaborato.  "Da parte nostra come Comune dice - continueremo ad investire sul museo Pecci".

La mostra di Jeromoe Bel potr essere visitata il marted e mercoled dalle 12 alle 22 e il gioved , venerd , sabato e domenica dalle 12 alle 24. L'inaugurazione sar il 28 aprile alle 18.