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Tutta la Toscana
28 ottobre 2021
16:51

Memoria, Nardini ricorda lo storico Klaus Voigt: "La Toscana gli è riconoscente"

Questa mattina l'assessora alla cultura della memoria ha partecipato alla cerimonia di commiato collettivo per rendere omaggio allo studioso, noto per le sue ricerche sull'esilio degli ebrei tedeschi dalla Germania nazista verso l’Italia

Memoria, Nardini ricorda lo storico Klaus Voigt:
In foto: Klaus Voigt

“La Toscana gli è riconoscente per tutto ciò che ha fatto. Ci ha lasciato una grande eredità che cercheremo di valorizzare al meglio”.

Così questa mattina l'assessora alla cultura della memoria Alessandra Nardini ha ricordato Klaus Voigt, lo storico scomparso un mese fa a 82 anni, portando il proprio saluto e quello della Regione Toscana alla cerimonia di commiato collettivo organizzata nell’auditorium Santa Apollonia di Firenze dal Centro di documentazione ebraica contemporanea, dalla fondazione Museo della deportazione di Prato e dalla fondazione Villa Emma di Nonantola (Mo), con il patrocinio della stessa Regione.

Voigt è uno degli studiosi più importanti e significativi dell’esilio degli ebrei tedeschi dalla Germania nazista verso l’Italia, la sua opera costituisce un pilastro della storiografia del Novecento.

Profondo è stato il suo legame con il nostro paese e con la Toscana. Già docente alla Technische Universität di Berlino, ha insegnato alle Università di Bologna e Siena, ha avuto incarichi presso l’Istituto universitario europeo di Firenze e per quasi vent’anni è stato consulente del Museo della deportazione di Prato. 

“L’iniziativa di oggi è un omaggio doveroso”, ha detto Nardini definendo Voigt “sicuro punto di riferimento per le istituzioni e per gli istituti culturali della nostra regione”, capace di dare un enorme contributo alla costruzione di “un patrimonio culturale condiviso”, che ha permesso di chiarire sempre di più responsabilità e orrori del nazifascismo. “La sua indagine storiografica e le sue opere – ha aggiunto - ci restano come indelebile testimonianza del suo lavoro di approfondimento, di analisi acuta e rigorosa. L’attività di studiosi come lui ci permettono di far luce su vicende che qualcuno avrebbe interesse a dimenticare e a far dimenticare”.

“Grazie a figure come la sua – ha concluso Nardini - possiamo dare attuazione a quel lavoro di testimonianza e formazione di consapevolezza che abbiamo definito la cultura della memoria, cercando di radicarla nelle nostre concittadini e concittadini e di trasmetterla alle giovani generazioni”.